Il carcere di Bellizzi, nella vicina città di Avellino, sembra non riuscire a trovare pace, tra aggressioni, minacce agli agenti della penitenziaria, spacci di sostanze stupefacenti, risse tra detenuti e telefonini nascosti ed utilizzati a discapito della legge, gli ultimi rinvenuti nelle ultime 72 ore dopo una indagine interna della polizia carceraria.
Una perquisizione straordinaria, avvenuta al Carcere di Bellizzi, all'interno della cella di un boss della camorra dove sono stati rinvenuti trenta grammi di una sostanza che si presume possa essere cocaina, insieme a dieci smartphone e micro-telefoni.
Non è il primo caso di rinvenimento di smartphone all'interno della struttura, a dicembre un altro caso, il secondo, da parte di un medico di 35 anni e "presunto pusher" di hashish e telefonini per i carcerati, successivamente arrestato.
Nello specifico sono stati trovati all’interno della borsa dell'uomo: 120 grammi di hashish, 4 mini cellulari con rispettivi caricatori e due confezioni di sigari sigillati.
Ieri nella stessa casa circondariale, un detenuto in via di trasferimento ha aggredito e preso in ostaggio diversi agenti della penitenziaria.
Non è noto come abbia ottenuto le armi, ma il criminale aveva con sé un tirapugni e un coltello utilizzati con la finalità di ricatto e potenziale uccisione.
A denunciarlo il segretario generale dell'OSAPP, Leo Beneduci in un comunicato stampa: "I protocolli operativi proposti dall'amministrazione al sottosegretario alla Giustizia Del Mastro delle Vedove sono stati un vero e proprio fallimento purtroppo, anche ad Avellino.
Il segretario generale del sindacato Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo ha dichiarato in merito alla vicenda legata allo spaccio di droga e di smartphone: