23 Feb, 2024 - 09:08

Uccise i due badanti del padre a Siracusa, Giampiero Riccioli condannato in via definitiva all'ergastolo

Uccise i due badanti del padre a Siracusa, Giampiero Riccioli condannato in via definitiva all'ergastolo

È diventata definitiva la condanna all'ergastolo per Giampiero Riccioli, il ristoratore di Siracusa accusato del duplice omicidio e della soppressione dei cadaveri dei due badanti del padre, Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto. Lo ha stabilito la prima sezione penale della Corte di Cassazione rigettando il ricorso presentato dagli avvocati difensori dell'imputato contro la sentenza d'Appello emessa lo scorso 12 luglio.

Confermato l'ergastolo per Giampiero Riccioli: nel 2014 uccise due uomini a Siracusa

I fatti risalgono alla primavera del 2014. Le due vittime, di 40 e 23 anni, scomparvero improvvisamente nel nulla qualche giorno dopo essere arrivati a Siracusa per rispondere a un annuncio di lavoro pubblicato online da Giampiero Riccioli, che si diceva alla ricerca di due badanti per il padre anziano.

Nonostante le serrate ricerche, per anni dei due non si seppe più niente. Soltanto nel 2022, sette anni dopo la denuncia di sparizione presentata dai loro familiari, la verità venne a galla: i resti dei loro corpi furono trovati nella villa di Riccioli, a una decina di chilometri da Siracusa.

Era chiaro che fossero stati legati con delle fascette, fatti inginocchiare e colpiti con una pistola alla testa. Uccisi, insomma, e poi sepolti. Una scoperta terribile, che così era stata commentata dall'avvocato dei genitori di Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto al Riformista:

virgolette
Ci sono voluti 7 anni per trovare i corpi nello stesso posto dove erano scomparsi. Noi avevamo più volte sollecitato a cercare nei pozzi artesiani della zona. Ce ne sono centinaia. Addirittura avevamo portato noi la mappatura ma non siamo stati ascoltati.

Le indagini e le ricerche erano riprese proprio su impulso del legale nel 2020. La villa di Riccioli era già stata controllata, ma non in modo accurato. Nel 2022, la svolta: dopo aver svuotato la piscina dell'uomo, i militari, usando il georadar, avevano scoperto quel che restava dei corpi dei due badanti sotto l'area barbecue ricavata in giardino.

Riccioli, sentendosi messo alle strette, aveva provato a fuggire: era stato fermato la notte successiva nella sua casa al mare di Pachino. Sembra che tra lui e i due uomini ci fossero stati dei dissapori a causa dei maltrattamenti posti in essere dal primo nei confronti del padre anziano, che i due forse avrebbero voluto denunciare. Avrebbe agito, quindi, "per vendetta": secondo i giudici merita l'ergastolo.

Le ultime condanne all'ergastolo

Pochi giorni fa è stato condannato all'ergastolo in Appello anche Davide Fontana, l'ex bancario e food blogger che l'11 gennaio 2022 uccise la 26enne Carol Maltesi nella sua abitazione di Rescaldina, nel Milanese, facendone il corpo a pezzi e conservandolo in un congelatore acquistato online per poi abbandonarlo ai margini di una strada di campagna nella Bergamasca.

I giudici di primo grado avevano deciso di non riconoscergli le tre aggravanti contestategli dall'accusa - la premeditazione, la crudeltà e i motivi abietti e futili - e l'avevano quindi condannato a 30 anni di carcere, ammettendolo anche a un programma di giustizia riparativa. In secondo grado gli sono state riconosciute le prime due. Di conseguenza il giudizio si è inasprito.

"Chiedo scusa", ha detto all'inizio dell'udienza il 44enne, facendo eco alle parole pronunciate in aula qualche settimana prima anche da Alessandro Maja, condannato all'ergastolo lo scorso 14 febbraio per aver ucciso la moglie e la figlia e aver tentato di uccidere il figlio, miracolosamente sopravvissuto a quella che i giornali hanno rinominato la "strage di Samarate".

Stessa pena ha ricevuto anche Giovanni Padovani, l'ex calciatore 27enne accusato dell'omicidio di Alessandra Matteuzzi, consumatosi il 23 agosto 2022 in via dell'Arcoveggio, a Bologna. Un omicidio brutale e premeditato, secondo i giudici che, dopo aver escluso che il giovane sia affetto da disturbi psichici in grado di comprometterne la capacità di intendere e di volere, lo hanno condannato al massimo della pena.

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Sara D'Aversa
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