Esordio alla regia con il botto quello di Kasia Smutniak, che si aggiudica il Nastro d'Argento 2024 per il suo documentario Mur. L'attrice di origini polacche è tornata nel suo Paese natale per raccontare la lotta quotidiane dei tanti rifugiati intrappolati nel cosidetto Green Border, il confine tra Polonia e Bielorussia. Una storia di umanità ma anche un atto politico di denuncia, che le ha fatto meritare il prestigioso riconoscimento assegnato dal Sindacato dei Giornalisti Cinematografici italiani nella categoria Cinema del reale. Nella sezione dedicata a Cinema, Spettacolo, Cultura vince invece Riccardo Milani con il suo Io, noi e Gaber, ritratto appassionato del grande ‘Signor G’. Al regista Mario Martone è stato infine consegnato il Nastro dell'anno grazie a Laggiù qualcuno mi ama, dedicato a Massimo Troisi, e a Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice.
Kasia Smutniak ha fatto centro. La sua prima prova in veste di regista raccoglie il consenso dei critici cinematografici, che le assegnano l'ambito riconoscimento per il documentario Mur. Una vittoria che avrà il sapore di una grande emozione, poiché il documentario premiato è stato girato dall'interprete di Perfetti sconosciuti in giro per la sua terra di origine, la Polonia.
Sono passati quasi 25 anni da quando il volto affilato e dolce della bella attrice polacca faceva capolino sui teleschermi italiani nella campagna pubblicitaria di un noto marchio di telefonia. Ci volle poco perché il Paese che l'aveva adottata come modella si accorgesse di lei. In breve tempo, fioccarno ingaggi sia per la televisione che per il grande schermo, trasformandola in un'attrice intensa e ammirata.
Proprio su uno dei primi set, quello del 2003 di Radio West, conobbe il suo futuro compagno, Pietro Taricone, reduce dalla partecipazione alla prima edizione del Grande Fratello e deciso anche lui a diventare un attore. Una favola d'amore che durerà solo qualche anno, finita nel 2010 con la morte di Pietro in un fatale lancio con il paracadute. Dalla loro storia è nata Sophie, ora divenuta una giovane donna.
Katia Smutniak ha continuato la sua carriera di attrice con grande successo. Al cinema l'abbiamo vista nella scorsa stagione cinematografica nel film Il colibrì, al fianco di Pierfrancesco Favino, mentre si attende l'uscita della terza stagione della serie Domina, nella quale interpreta Livia Drusilla, l'astuta e conturbante moglie dell'imperatore Augusto.
Mur racconta il viaggio che Kasia Smutniak ha compiuto nel marzo del 2022 lungo il confine tra Polonia e Bielorussia, dove da anni si consuma un'emergenza umanitaria drammatica. Migliaia di rifugiati, provenienti da diverse aree geografiche, tentano con poca fortuna di passare nello Stato polacco. Mentre l'attrice girava la sua personale testimonianza, le autorità di frontiera stavano costruendo un muro lungo 186 chilometri e alto cinque metri e mezzo per evitare il passaggio ai migranti.
La Smutniak ha anche preso contatto con diverse associazioni umanitarie locali per farsi raccontare altri aspetti di questa terribile vicenda, passata in secondo piano nell'attenzione dei media internazionali a causa dello scoppio dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente. Filmata da Marella Bombini, co-autrice di Mur, Kasia vuole documentare la generosità di chi presta aiuto e la resilienza di chi combatte per la sopravvivenza, in una Polonia per lei sempre più difficile da riconoscere come "casa".
Riccardo Milani con il suo Io, noi e Gaber vince il Nastro d'Argento documentari nella sezione dedicata a Cinema Spettacolo, Cultura. I premi speciali sono invece andati a Roma, santa e dannata, di Roberto D’Agostino, Marco Giusti e Daniele Ciprì, a Un altro domani, diretto da Silvio Soldini e Cristiana Mainardi, a Lucio Amelio di Nicolangelo Gelormini, e a Oceano Canada di Andrea Andermann. Mario Martone è stato insignito del Nastro dell'anno per la sua doppietta nel documentario con Laggiù qualcuno mi ama, racconto inedito e appassionato di Massimo Troisi, e Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice. Il premio per il Miglior docufilm è andato a Anselma Dell’Olio e al suo Enigma Rol, dedicato alla figura del sensitivo torinese.
Il Nastro d’Argento speciale è stato assegnato a Edith Bruck, protagonista del documentario autobiografico Edith, di Michele Mally, mentre qualche giorno fa Monica Bellucci era già stata insignita del Nastro d'Argento come Protagonista dell’anno per Maria Callas: lettere e memorie. Menzione speciale, infine, a Bosco Martese di Fariborz Kamkari, ricostruzione del primo scontro in campo aperto tra le fila della Resistenza italiana e i soldati tedeschi, avvenuto in Abruzzo.
Mario Martone
Laggiù qualcuno mi ama
Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice
Monica Bellucci
Maria Callas: lettere e memorie
Mur di Kasia Smutniak
Io, noi e Gaber di Riccardo Milani
Edith Bruck per Edith di Michele Mally
Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione di Giovanni Troilo
Roma, santa e dannata di Daniele Ciprì, Roberto D’Agostino, Marco Giusti
Un altro domani di Silvio Soldini e Cristiana Mainardi
Bosco Martese di Fariborz Kamkari
Enigma Rol di Anselma dell’Olio
Lucio Amelio di Nicolangelo Gelormini
Oceano Canada di Andrea Andermann
About last year di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova