26 Feb, 2024 - 20:55

Altavilla Milicia, una setta dietro la strage? L'esperto: "Coppia diabolica forse ispirata da un manipolatore. Caso Repetto è diverso"

Altavilla Milicia, una setta dietro la strage? L'esperto: "Coppia diabolica forse ispirata da un manipolatore. Caso Repetto è diverso"

Emergono nuove ed inquietanti informazioni riguardo la mattanza avvenuta ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo e sul caso di Roberta Repetto, la 40enne figlia dell'ex sindaco di Chiavari, morta a seguito dell'esportazione di un neo all'interno di un centro olistico in Liguria.

In entrambi i casi, le forze dell'ordine hanno ipotizzato la presenza di due potenziali sette occulte al comando ma spinte da motivazioni diametricalmente opposte.

Tag24 ha intervistato Francesco Brunori, vicepresidente dell'Associazione Italiana Vittime delle Sette (ODV) su questo tragico e singolare fenomeno in continua espansione non solo in America, ma anche in Italia.

Altavilla Milicia, Francesco Brunori: Non solo sette religiose, attenzione anche a singoli manipolatori"

L’esperto, specializzato nello studio di sette religiose e culti, dirige insieme ad altri collaboratori, un'associazione in aiuto delle vittime di manipolazione da parte di sedicenti guru santoni.

D. Sette in Italia. Come funziona il fenomeno? E' la religione la base maggiore della manipolazione?

R. Le persone pensano sempre che dietro una setta ci sia necessariamente una "domus religiosa", ma non è assolutamente vero. Nelle sette può esserci una manipolazione mentale ma non per forza un 'principio trascendentale'. Le scuole del potenziamento umano, che sono altrettanto settarie, non hanno dietro una filosofia dal punto di vista religioso: quindi allarghiamo questo termine anche alle situazioni di manipolazione generale. E' più facile se hai un background religioso dare dalle regole in base agli scopi della setta. E' una scorciatoia.

D. Ritiene che dietro la strage di Altavilla Milicia ci sia un culto religioso formato da più persone o un solo elemento? Inoltre, perché l'assassino era così ossessionato da Satana?

R. Ho seguito le dichiarazioni del procuratore su Altavilla Milicia. Non si esclude la possibilità di un gruppo manipolatorio dietro, ma le indagini sono ancora in corso. Sicuramente dai suoi contatti su Facebook, WhatsApp e i social, le forze dell'ordine troveranno materiali importanti ma al momento segreti. Che ci sia qualcuno oltre la coppia diabolica è possibile come "ispiratore" di certi pensieri, atteggiamenti e motivazioni per compiere un omicidio. Ciò che sorprende è come familiari e persone intorno a loro non si siano accorti di questa situazione.

D. Ritiene che la figlia dell'assassino fosse "manipolata dal culto?"

R. Da quel che ho letto, questa ragazza ha assistito a tutto ed è andata a dormire. Soprattutto con delle persone giovani, si può raggiungere un alto livello di manipolazione. Entri nello stesso modo di pensare della setta, del manipolatore e perdi la facoltà cognitiva di analizzare la situazione. Ho conosciuto persone che avevano un potere enorme sui loro adepti, ad esempio: un santone li aveva educati a scendere dal letto la mattina solo con il piede sinistro. Un vero e proprio test per capire quanto fossero in suo potere le persone, con la scusa che potesse far male alla circolazione.

Perché le persone si avvicinano ad una setta religiosa

D. Cos'è che spinge una persona a diventare un manipolatore?

R. E' il narcisismo, ovvero una personalità forte che ha un forte istinto di vampirizzare qualcuno. Le vittime sono quasi sempre persone senza un solido background culturale e che cercano risposte nelle varie religioni.

D. Persone alla ricerca di un guru, santoni, che gli insegnino a vivere, a trovare un equilibrio?

Ad esempio, venerdì ero impegnato in una serie di colloqui con varie persone. E' arrivato un ragazzo che ci ha raccontato di essere stato 30 anni nei Testimoni di Geova, li ha abbandonati, ed è entrato in un altro movimento. Lui ha bisogno di questo, vuole entrare in un contesto che gli regoli la vita dalla mattina alla sera, da quando si sveglia a quando va a dormire. Queste scuole cercano di dare risposte a concetti che la modernità non è ancora in grado di dare.

D. Le persone, gli adepti... capiscono di essere manipolati?

R. Non c'è mai nessuno che ci chiama per chiedere aiuto, perché spesso nella setta vivono bene. Ci chiamano gli apologeti, perché vengono dissociati come abbandonano il "culto". Vengono allontanati da familiari, amici e conoscenti, trovandosi soli come cani sciolti e allora cercano la nostra associazione. Sono le famiglie di queste persone (lontane da questi gruppi) a cercarci e lì dobbiamo studiare il caso per capire cosa si può fare e li mettiamo in contatto con terapeuti e sociologi formati su questo argomento.

Le sette non puntano ad uccidere persone ma ad espandere il proprio business

D. Quali nessi vede tra Altavilla Milicia e il caso Repetto, ci sono punti in comune? Perché distruggere i propri seguaci?

R. No, le sette sono molto diverse tra loro ed entrambe non hanno alcun interesse a distruggere i propri adepti o compiere atti criminosi. Salvo negli anni '80, come nel caso di Jonestown, e del suicidio di massa su richiesta del leader, Jim Jones. Ma rammento che sono casi al limite dell'assurdo. Le sette classiche, come le vediamo oggi, vogliono allargare la loro piattaforma e non hanno intenzione di compiere omicidi o violenze di questo tipo.

D. Quindi pensa che queste persone si siano mossi singolarmente? Lontani da tutti, per paura del demonio?

R. Qualcuno gli ha indotto questo terrore verso Satana. Le sette che interesse hanno a far sì che ci sia una strage continua? Non è quello il loro scopo, in questo caso di tratta di una "follia collettiva".

Il delirio mistico: un fenomeno americano, ora italiano e globale

D. Come mai questa espansione del delirio mistico? Per tanti anni un fenomeno prettamente americano.

R. Le ragioni sono molteplici: la mancanza di valori, non si crede più in niente. La globalizzazione basata sul successo e sul vile denaro. C'è una schematizzazione della quotidianità. Quello che fai oggi non ha una prospettiva in medio o grande termine. I nostri nonni facevano tutto per lasciare qualcosa, a noi, agli altri, alle future generazioni oggi no.

D. Per quanto concerne Pacciani e il caso del "Mostro di Firenze", parliamo di un culto religioso, di un gruppo, o di un solo folle affetto da manie pseudo-religiose?

R. Penso che dietro il "Mostro di Firenze" ci fosse un gruppo di persone. Probabilmente Pacciani e Vanni erano manipolati da altri elementi.

La sentenza sul caso Repetto: "Da riaprire"

D. La signora Repetto è stata operata su un tavolo da cucina. Come hanno fatto a convincerla?

R. Non c'è una spiegazione logica, le vittime di manipolazione ci credono e basta.

D. Charles Manson era ritenuto dai più un "ignorante", eppure aveva una intelligenza emotiva, un intuito. Come si diventa manipolatori?

R. Ha un'idea. La porta avanti, trova subito chi sposa la causa, e crea questo gruppetto. Pian piano che il "culto" cresce, il manipolatore si rende conto di avere molto appiglio sulle persone, perché una personalità forte, a volte, è capace di anticipare i bisogni delle persone. Hanno un sesto senso, sono persone talentuose ma usano queste capacità nel modo sbagliato. E dipende da quanto il suo narcisismo è forte e da cosa il manipolatore - quasi sempre maschile - cerca, come l'avere rapporti sessuali con donne o persone di suo interesse.

D. Perché erano convinti di purificare la signora Repetto? Come mai il guru è stato scagionato?

R. Vorrei poter leggere le conclusioni della sentenza per comprenderlo. Il medico è stato condannato perché è stato lui materialmente ad operare, differentemente dal "santone" che ha potenzialmente proposto di farlo. La procura aveva chiesto 16 anni circa se non erro, una pena elevata per entrambi, poi uno è stato assolto e all'altro hanno ridotto la pena, come se fosse una cosa da niente. Personalmente ritengo che siamo alla follia...

D. "Lei è favorevole alla riapertura della sentenza?"

R. "Anche nel rispetto della famiglia della signora Repetto, sì, io lo farei".

AUTORE
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Antonio Preziosi
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