29 Feb, 2024 - 15:59

Cosa vuol dire fare un meme? Ecco perché vale la pena conoscere le regole della grammatica social

Cosa vuol dire fare un meme? Ecco perché vale la pena conoscere le regole della grammatica social

Fare un meme vuol dire esprimere con un linguaggio diretto, satirico, un concetto, un'idea, che riguardi un personaggio, o un fatto, di cronaca, molto conosciuto. Se non sei memabile non sei nessuno, ci sarebbe da dire dopo aver letto La lingua dei meme di Debora de Fazio e Pierluigi Ortolano, Carocci editore. Il saggio, di 101 pagine, racconta quali sono i personaggi più memabili, e quali sono le regole utilizzate nella realizzazione di una vignetta virale.

Cosa vuol dire fare un meme? Quali sono i personaggi più utilizzati e perchè?

La grammatica social riprende e amplifica regole consolidate da tempo utilizzate dagli umoristi: immagini e linguaggio ironico. Nel caso dei meme si aggiunge la viralità, ovvero l’aumento della visibilità attraverso la rete. L’efficacia del meme è data dall'uso di un immagine, molto conosciuta e di un linguaggio, alle volte anche dialettale, diretto. Tra le personalità più memabili ricordiamo Elisabetta II, è la prima e la più importante donna al mondo utilizzata nei meme, segue Trump, Berlusconi, Salvini, Sinner, Totti. Senza dimenticare Dante, uno dei letterati più memabili della storia letteraria. Dalla politica allo sport a casi di cronaca con una grande eco mediatica, è importante che il tema sia conosciuto da tutti, o quasi.

Il caso di Osho, di Federico Palmaroli

L'esempio più calzate, e più conosciuto, è il caso Federico Palmaroli, ideatore del progetto social di successo Le più belle frasi di Osho: immagini, frasi e viralità, rendono la pagina una delle più conosciute, in internet, e più significative, rispetto al tema. Come Palmaroli dimostra l'uso del dialetto aumenta la comicità, così come l'uso di un italiano locale, e temi e personaggi come quelli sopra citati.

La politica si presta alla satira

La politica ha sempre convissuto con la satira, fin dagli anni '80, quando ha cercato di apparire competente, e spesso goffa, rispetto a momenti che mancavano di competenza, e buona riuscita. I meme si rivelano, così, significativi rispetto alla percezione dell'elettorato e della politica. 

Un'occasione di riflessione sull'evoluzione del linguaggio

Il linguaggio dei meme si rivela lo stesso dei social: ironia, leggerezza ed immagini sono il mix vincente. A questi si aggiunge l'immediatezza, l'informalità, la punteggiatura e il significato delle frasi. I meme diventano, infine, un'occasione per riflettere sull'uso della punteggiatura, e sull'evoluzione del linguaggio, che dai social entra nell'informalità quotidiana.  

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Annalisa Colavito
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