L'anosmia, ovvero la perdita dell'olfatto, può essere una condizione preoccupante che può influenzare significativamente la qualità della vita di una persona. Purtroppo dopo il Covid, almeno 12 milioni di persone nel mondo non hanno recuperato l'olfatto.
È importante comprendere se l'anosmia è temporanea o permanente e quali sono le opzioni di cura disponibili.
Scendiamo nei dettagli e vediamo le cause di questo disturbo, se è temporaneo o definitivo, e quali sono le cure per guarire.
L'anosmia è una condizione che comporta la completa perdita dell'olfatto e può colpire circa il 10-12% della popolazione. Può essere presente sin dalla nascita o svilupparsi successivamente.
Le cause sono varie e questa condizione può avere un impatto davvero molto negativo sulla vita quotidiana e sul benessere.
È diventata particolarmente nota durante la pandemia di Covid-19, poiché è stato uno dei sintomi più diffusi del virus.
Quando si soffre di anosmia, si ha difficoltà a percepire i profumi, gli odori dei cibi e gli aromi. Questo disturbo colpisce solitamente entrambi i lati del naso, ma in alcuni casi può riguardare solo una narice.
È diverso da altri problemi legati all'olfatto come la diminuzione (iposmia), la percezione di odori sgradevoli (cacosmia) o la distorsione degli odori (parosmia). Sebbene l'anosmia possa compromettere la percezione dei sapori, non porta alla completa perdita del gusto (ageusia).
Per ritrovare l'olfatto dopo un episodio di anosmia, è fondamentale trattare prima la causa sottostante del problema. A seconda della diagnosi, possono essere considerati diversi approcci terapeutici:
Il medico può eseguire un test di anosmia per valutare la gravità della perdita dell'olfatto utilizzando un tampone imbevuto di alcool.
L'anosmia può essere temporanea, guarire con le cure appropriate, oppure diventare permanente a seconda delle cause sottostanti. Sebbene associata a diversi disturbi, raramente è indicativa di problemi gravi.
Le cause dell'anosmia variano e includono ostruzioni nasali da secrezioni o polipi, problemi del sistema nervoso centrale come traumi cranici o malattie degenerative, e malattie genetiche rare come la sindrome di Kallmann. L'esposizione a sostanze tossiche, effetti di alcuni farmaci e infezione da Covid-19 sono altre possibili cause.
Nella maggior parte dei casi, l'anosmia è temporanea e si risolve con il tempo. Tuttavia, se persiste per diverse settimane, è consigliabile consultare un medico per valutare eventuali trattamenti. Poiché gli odori sono importanti per identificare pericoli e apprezzare il cibo, l'anosmia può influenzare significativamente la qualità della vita, e provocare ansia, depressione e attacchi di panico.
È importante tenere presente che, sebbene sia possibile recuperare in parte l'olfatto dopo un episodio di anosmia, il recupero completo non è sempre garantito al 100%.
Le cause dell'anosmia possono essere di diverso tipo. In molti casi, la perdita dell'olfatto è dovuta a problemi che si verificano dopo la nascita, mentre in altri è presente fin dalla nascita.
Anosmia acquisita:
Le ostruzioni delle vie nasali possono essere causate da diverse condizioni come:
Il nervo olfattivo può essere danneggiato da:
Anosmia congenita:
In rari casi, la perdita dell'olfatto è presente sin dalla nascita, come nella sindrome di Kallmann, una malattia genetica che colpisce lo sviluppo embrionale.
L'anosmia e l'agnosia sono comuni sintomi del Covid-19. Il virus SARS-CoV-2 può infettare i neuroni sensoriali, causando infiammazione nell'epitelio e nel sistema nervoso olfattivo.
Di conseguenza, la persona colpita può perdere l'olfatto rapidamente, spesso senza sintomi nasali come il naso chiuso o che cola. Questo sintomo è più comune nelle forme lievi di Covid-19 e può persistere per diversi mesi.
Tuttavia, è possibile rieducare l'olfatto, e alcuni consigliano di inalare oli essenziali altamente concentrati per aiutare a recuperare il senso perso.