Continua senza sosta la corsa alle primarie Usa per eleggere coloro che saranno i due candidati ufficiali, uno dal mondo democratico e l'altro dal mondo repubblicano, che correranno per la Casa Bianca il prossimo novembre: oggi, 5 marzo 2023, è il famoso Super Tuesday, ovvero il Super Martedì in cui sono chiamati al voto gli elettori di ben 15 Stati americani.
Il Super Tuesday è sicuramente uno degli eventi più importanti, dal punto di vista delle elezioni politiche, di questo 2024. Con il Super Martedì si entra veramente nel vivo delle primarie. Oggi è il momento più importante in questo senso.
Il motivo è legato al fatto che, come abbiamo appena anticipato, gli abitanti di ben 15 Stati Usa sono chiamati a recarsi alle urne ed esprimere la propria preferenza. I cittadini e le cittadine possono votare per il proprio candidato preferito dalla parte repubblicana o per il proprio candidato preferito dalla parte democratica.
Gli Stati che votano in questa giornata sono i seguenti: Alabama, Alaska (solo Repubblicani, per i democratici si voterà ad aprile), Arkansas, California, Colorado, Iowa (ultimo giorno in cui gli elettori democratici possono inviare il loro voto per corrispondenza), Maine, Massachusetts, Minnesota, Carolina del Nord, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont e Virginia.
A tale lista si aggiunge inoltre il territorio delle Samoa americane.
Il Super Tuesday è importante non solo per il numero di persone che si recheranno per esprimere le proprie preferenze, ma anche perché si eleggeranno circa il 30% dei delegati democratici e il 36% di quelli repubblicani.
Capiamo dunque che, per una sola giornata, i numeri in questione sono molto alti. I risultati di questa votazione influenzeranno in modo rilevante l'esito finale sia per quanto riguarda il partito democratico sia per quanto riguarda il partito repubblicano.
Ma come funziona esattamente questo Super Martedì? In primo luogo è necessario dire che le modalità di voto variano da Stato a Stato. Non sono dunque le stesse per tutti.
A fare la differenza è se gli elettori che non sono registrati all'interno di uno dei due partiti possono comunque partecipare alle primarie.
Ci sono stati che lo permettono (Alabama, Arkansas, Minnesota, Texas, Vermont e Virginia), gli altri no. In questo secondo caso ha luogo il cosiddetto caucus. Possono recarsi a votare solamente i cittadini e le cittadine registrate come appartenenti a quel determinato partito.
Gli Stati non pesano tutti allo stesso modo in quanto non si elegge sempre lo stesso numero di delegati. Più si eleggono delegati più uno Stato ha un peso maggiore.
L'attenzione dunque è concentrata in particolar modo proprio sugli Stati che contano di più in tal senso.
Se per la parte democratica Biden è in assoluto vantaggio rispetto ai suoi rivali, situazione molto diversa riguarda la parte repubblicana. Alle primarie del partito si stanno continuando a sfidare l'ex presidente Donald Trump e l'ex ambasciatrice Nikki Haley.
Per il momento il tycoon, già alla guida della Casa Bianca dal 2017 al 2021, è comunque in vantaggio. Al momento Trump ha perso solamente una sfida contro la rivale repubblicana Haley, che comunque non si perde d'animo e continua a condurre la sua campagna elettorale a queste primarie.
Proprio ieri abbiamo parlato della vittoria dell'ex ambasciatrice a Washington. Nikki Haley è riuscita a conquistarsi la medaglia d'oro a queste votazioni superando, per la prima volta, il rivale Donald Trump. Ha portata a casa un bottino di consensi con il 63% dei voti. Trump solamente il 33%.