Si è registrato un aumento delle pensioni svizzere nel 2024 grazie all’introduzione di una tredicesima mensilità, frutto di un referendum che ha negato la possibilità di un aumento dell’età pensionabile, ma ha caldeggiato l’aumento degli assegni previdenziali a fronte di un costo della vita sempre più elevato. In effetti, nel contesto socio-economico svizzero, l'introduzione di una tredicesima mensilità per i pensionati rappresenta un cambiamento significativo, volto a migliorare la qualità di vita degli anziani. Questa iniziativa, promossa dall'Unione Sindacale Svizzera (USS), ha ottenuto l'approvazione nel recente referendum, con una percentuale favorevole del 58,24% nei 16 cantoni su un totale di 26. La proposta ha ricevuto un'ampia accoglienza soprattutto nei cantoni latini, segnando un passo avanti verso un sostegno più robusto ai pensionati nel paese.
La distribuzione geografica dei voti evidenzia una marcata preferenza nei cantoni latini: Giura ha visto un'approvazione dell'82,5%, seguito da Neuchâtel (78,4%), Ginevra (75,5%) e Ticino (71%).
L'approvazione del referendum rappresenta l'esito di un'iniziativa popolare federale denominata "Vivere meglio la pensione (Iniziativa per una 13esima mensilità Avs)". Questa iniziativa mirava a iscrivere nella Costituzione svizzera il principio di una mensilità aggiuntiva per i pensionati, imponendo al governo e al Parlamento il compito di definire i dettagli dell'attuazione e del finanziamento. Attualmente, oltre 2,5 milioni di pensionati beneficiano del sistema di Assicurazione per la Vecchiaia e di Reversibilità (AVS), che costituisce il pilastro della previdenza nel paese.
Nonostante l'appoggio popolare, il finanziamento della tredicesima mensilità ha sollevato alcune questioni complesse. Il governo e la maggioranza parlamentare avevano inizialmente espresso scetticismo riguardo alla fattibilità finanziaria della proposta. La necessità di identificare risorse finanziarie adeguate per sostenere l'iniziativa ha portato alla discussione di varie soluzioni, tra cui l'aumento dell'IVA e dei contributi previdenziali, nonché proposte di riduzione delle spese, come il taglio dei finanziamenti all'estero e l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie.
Questa mossa, considerata rivoluzionaria fino a poco tempo fa, mira a offrire un sostegno maggiore agli anziani, in un momento in cui il costo della vita continua a imporsi come una sfida significativa per molte persone in età pensionabile. Età pensionabile, peraltro, a cui è stato negato un nuovo aumento nello stesso referendum.
La riforma prevede un incremento dell'8,33% sull'assegno pensionistico entro il 2026, implicando un aumento mensile di 99 franchi per le pensioni minime e di 197 franchi per quelle massime.
Con uno stipendio medio che supera i 5.000 franchi al mese, equivalenti a circa 5.200 euro, il costo della vita in Svizzera appare elevato anche a fronte di un reddito apparentemente invidiabile. Le spese abitative, come l'affitto di un monolocale a Zurigo che può superare i 1.000 franchi mensili, e costi fissi quali l'assicurazione sanitaria, obbligatoria per tutti, che si aggira sui 300 franchi al mese, delineano un quadro economico dove la gestione delle finanze personali richiede attenzione e pianificazione.
La pensione statale massima mensile, che ammonta a circa 2.550 euro, si confronta con le realtà economiche di un paese dove vivere dignitosamente richiede risorse considerevoli, specialmente nelle grandi città come Ginevra e Zurigo. L'aumento dei premi dell'assicurazione sanitaria rappresenta una difficoltà crescente per gli anziani, spingendo molti a prolungare l'attività lavorativa ben oltre l'età pensionabile di 65 anni per gli uomini e 64 anni per le donne.
La Svizzera offre flessibilità attraverso opzioni di pensione anticipata, permettendo ai cittadini di ritirarsi prima dell'età standard di pensionamento, nonostante ciò comporti una riduzione dell’assegno pensionistico.
Per ricevere una rendita completa di vecchiaia, i cittadini svizzeri devono aver versato contributi per un periodo significativo: 44 anni per gli uomini e 43 anni per le donne.