I contribuenti con figli a carico hanno diritto a detrazioni fiscali, il cui importo varia in base al reddito complessivo.
Con l’entrata in vigore dell’Assegno Unico, che ha assorbito gran parte delle misure, le detrazioni spettano solo per i figli a carico di età uguale o superiore a 21 anni. Fino a 21 anni, infatti, si può beneficiare dell’Assegno Unico.
Quando si ha diritto alle detrazioni? Come averle?
I lavoratori possono beneficiare delle detrazioni per i figli a carico, ovvero delle somme che è possibile sottrarre dall’imposta. Naturalmente, l’importo della detrazione varia in funzione del reddito complessivo del contribuente.
Facendo due calcoli, si può affermare che la detrazione diminuisce all’aumentare del reddito. Nel 2024, le detrazioni per i figli a carico spettano solo se questi hanno un’età pari o superiore a 21 anni.
Prima di tutto dobbiamo spiegare che una persona si considera fiscalmente a carico quando ha un reddito complessivo fino a 2.840,51 euro. Il suddetto limite, solo per i figli di età non superiore a 24 anni, a partire dal 1° gennaio 2019, è salito a 4000 euro.
Solo al verificarsi di queste condizioni, i genitori possono fruire della detrazione nella dichiarazione dei redditi, sia che si tratti del Modello 730 che del Modello Redditi Persone Fisiche.
Quanto spetta? La detrazione è pari a 950 euro per ogni figlio. In presenza di più di tre figli a carico, l’importo aumenta di 200 euro per ciascun figlio.
In alcuni casi, i genitori smettono di avere diritto delle detrazioni per i figli fiscalmente a carico. Come abbiamo spiegato prima, i figli vengono considerati fiscalmente a carico quando non superano i 24 anni d’età e solo se hanno percepito un reddito pari o inferiore a 4000 euro. Invece, se i figli hanno un’età superiore a 24 anni, allora le detrazioni spettano solo se hanno un reddito pari o inferiore a 2.840,51 euro.
Le detrazioni non spettano, per esempio, nel momento in cui si supera il reddito stabilito di 2.840,51 euro o di 4000 euro.
Oltre all’età anagrafica del figlio, le detrazioni sono commisurate al reddito. Un discorso analogo lo si può fare per le altre detrazioni per i familiari a carico.
Il calcolo da eseguire non è particolarmente difficile ed è bene che tutti sappiano come funziona. Proviamo, quindi, ad essere chiari e spiegarlo semplicemente.
Si deve applicare una formula base: la prima cosa da fare è moltiplicare l’importo riconosciuto come sconto sull’imposta, che abbiamo detto è di 950 euro per ogni figlio, per il coefficiente che si ottiene dal rapporto tra la cifra di 95.000 euro dalla quale deve essere sottratto il reddito complessivo e 95.000.
La formula è la seguente: 950 x (95.000 – reddito complessivo) / 95.000.
Se il lavoratore ha più figli che hanno diritto alla detrazione, allora l’importo di 95.000 deve essere aumentato di altri 15.000 per ogni figlio successivo al primo.
Come abbiamo visto, il calcolo non è complesso e per sapere anzitempo quanto spetta di detrazione, si può anche fare in autonomia.
Le detrazioni per i figli a carico in busta paga sono cambiate con l’entrata in vigore dell’assegno unico. Quindi, a partire dalla busta paga del mese di marzo 2022, i lavoratori dipendenti non hanno più trovato le detrazioni per i figli fino a 21 anni d’età.
Se presenti, hanno trovato solo le detrazioni per i figli a carico con più di 21 anni d’età.