Quanto costa vivere in Croazia per i pensionati italiani nel 2024? La Croazia è una delle nazioni in maggior ascesa nel panorama europeo. Si tratta di un Paese molto accogliente e volto alla modernità.
Caratteristiche che spingono molti nostri connazionali a trasferirsi qui per lavorare o per godere della propria pensione.
In Croazia infatti ci sono notevoli vantaggi fiscali per la percezione della pensione e ciò aumenta non di poco il proprio potere d’acquisto rispetto a vivere in Italia.
Tra i fattori che attraggono i nostri connazionali troviamo l’estrema vicinanza all’Italia. Chi decide di trasferirsi in Croazia dovrà, è vero, adattarsi a nuove abitudini ma non si allontanerà di molto dagli amici e dai parenti residenti in Italia.
Oltretutto la Croazia offre anche un paesaggio molto affascinante e ricco di varietà. Altri elementi a favore sono la cucina, in parte simile a quella italiana e mediterranea, e il fatto che molti abitanti si esprimono o comprendono l’italiano pur non essendo lingua ufficiale.
Per trasferire la propria residenza in Croazia, si dovrà richiedere il permesso di soggiorno motivato da pensionamento e attestare di vivere in terra croata per almeno 183 giorni nell’arco di un anno solare. Dopo 6 anni si potrà chiedere la residenza permanente e passati ulteriori due anni si inoltrerà domanda di cittadinanza.
Generalmente i prodotti di uso quotidiano hanno un prezzo inferiore del 10% rispetto agli standard italiani. Il pranzo completo per due persone in un ristorante medio ha un costo complessivo di circa 50 euro. Andare a vedere un film al cinema costa 6,50 euro a persona. Un litro di benzina viene venduto intorno a 1,50 euro, mentre un pacchetto di sigarette costa 4,60 euro.
Il pane ha un prezzo di 2,50 euro al chilogrammo e il latte poco più di 1 euro al litro. La carne di pollo viene commercializzata sugli 8 euro al chilogrammo, quella di manzo appena oltre i 10 euro/kg.
Anche il mercato ortofrutticolo ha valori leggermente più economici rispetto all’Italia. Tra i prodotti più consumati e meno costosi troviamo le patate, le mele e i pomodori venduti rispettivamente a 1,00, 1,40 e 2,30 euro/kg.
Il costo di un biglietto dell’autobus cittadino è di 1,40 euro e l’abbonamento mensile sfiora i 45 euro.
Così come in ogni nazione, anche in Croazia possiamo trovare notevole discrepanza nel mercato immobiliare delle principali città piuttosto che nelle zone meno popolose.
Il prezzo di vendita degli appartamenti varia dunque dai 2.500 ai 3.500 euro/mq in base alla distanza dal centro.
La richiesta di locazione è mediamente più accessibile rispetto all’Italia. Affittare un bilocale in centro città arriva a costare 550 euro al mese, ma la cifra si abbassa intorno ai 400 euro in zona più periferica.
A ciò si deve sommare quanto dovuto per le utenze basilari, ovvero gas, luce e acqua che pesano circa 150 euro al mese.
Considerando che lo stipendio medio in Croazia è di circa 1.000 euro, chi possiede un assegno pensionistico di tale valore riesce a sopperire con tutta tranquillità alle proprie spese.
Le imposte relative alle pensioni sono poi più leggere rispetto a quelle italiane. Chi percepisce fino a 2.300 euro al mese dovrà corrispondere allo Stato croato il 12%, mentre l’aliquota sale al 18% per reddito pensionistico oltre tale soglia. In Italia le imposte dovute al Fisco sono del 23%.
Ciò comporta dunque che un pensionato che percepisce 1000 euro netti al mese, in Croazia può incassare 150 euro in più.
Questo importo, unito al minor costo della vita, permette poi di sostenere uno stile di vita senza troppe difficoltà.