18 Mar, 2024 - 22:17

Tra le nuove proposte INPS, chi ha 64 anni: come e quando può andare in pensione?

Tra le nuove proposte INPS, chi ha 64 anni: come e quando può andare in pensione?

In pensione a 64 anni di età, quale opzione è prevista dall'INPS? Chi ha 64 anni può andare in pensione? Come è possibile andare in pensione a 64 anni con 20 anni di contributi? Cosa prevede la riforma delle pensioni nel 2024? Sono molte le domande ricevute che sollevano il dubbio sulle reali possibilità di pensionamento a 64 anni di età. Vediamo insieme le vie percorribili per la pensione per chi ha compiuto 64 anni di età nel 2024.

INPS: pensione 64 anni di età

Attualmente, la pensione di vecchiaia è raggiungibile da coloro che compiono 67 anni di età e hanno almeno 20 anni di contributi.

La pensione anticipata contributiva richiede 64 anni di età con almeno 20 anni di contributi e un "importo soglia" pari a 3 volte l’assegno sociale, ovvero circa 1.603,23 euro.

Per le lavoratrici madri con un figlio tale soglia è pari a 2,8 volte l’assegno sociale e scende a 2,6 volte per 2 o più figli. Escludendo questi trattamenti, esistono altre alternative previdenziali da prendere in considerazione. Vediamo quali.

In pensione a 64 anni di età con l’Ape sociale

Il trattamento Ape sociale consente di collocarsi in quiescenza a 63 anni e 5 mesi, a condizione di aver maturato un montante contributivo di 30 o 36 anni, a seconda della categoria di lavoro. Tuttavia, queste non sono le uniche condizioni di accesso al trattamento.

Infatti, la misura prevede il rilascio di un’indennità fino al compimento dei 67 anni di età per coloro che appartengono a una delle categorie meritevoli di tutela identificate tra disoccupati, invalidi, caregiver e lavoratori gravosi. Un lavoratore che compie 64 anni nel 2024 e appartiene a una delle suddette categorie può anticipare l’uscita tramite l’anticipo pensionistico Ape sociale.

L’indennità prevede un calcolo con il sistema misto fino a un importo soglia pari a 1.500 euro al mese per 12 mensilità.

Non essendo una pensione ordinaria, il trattamento non è reversibile, né rivalutabile, né integrato al trattamento minimo.

Inoltre, il trattamento è compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa prodotta da lavoro dipendente o parasubordinata entro un importo reddituale soglia pari a 8.000 euro lordi annui, mentre per i lavoratori autonomi l’importo reddituale soglia scende a 4.800 euro lordi annui.

Da 62 a 64 anni di età per coloro che maturano questo montante contributivo

 Per quanto riguarda l’uscita a 62 anni di età con Quota 103, la misura richiede un montante contributivo di 41 anni di versamenti, di cui almeno 35 anni di versamenti effettivi.

La misura può essere richiesta anche da coloro che hanno compiuto 64 anni di età nel 2024, a condizione che soddisfino il requisito contributivo.

Su questo trattamento c’è da dire che esistono almeno due limitazioni. La prima riguarda un "importo soglia" pari a 4 volte l’assegno sociale, ovvero circa 2.394,44 euro lordi sino al raggiungimento dell’età anagrafica di 67 anni.

Il secondo aspetto è una pensione calcolata integralmente con il sistema contributivo.

Quota 41 per i lavoratori precoci

La pensione Quota 41 precoci richiede un percorso lavorativo iniziato subito dopo il raggiungimento della maggiore età, con almeno 12 mesi di contribuzione prima dei 19 anni.

In questo caso, i lavoratori possono accedere alla pensione anticipata indipendentemente dal compimento o meno dei 64 anni di età nel 2024.

Tuttavia, è vero anche che in questo caso esistono categorie di lavoro ammesse al beneficio, individuate tra quelle meritevoli di tutela.

Pertanto, possono accedere al trattamento Quota 41 precoci i lavoratori che hanno maturato 12 mesi di contribuzione prima dei 19 anni di età e appartengono a una delle categorie meritevoli di tutela identificate tra disoccupati, invalidi, caregiver e lavoratori gravosi e usuranti. La pensione viene calcolata con il sistema misto.

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Antonella Tortora
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