Pensione di reversibilità: diritti e benefici per fratelli e sorelle. Si tratta di un trattamento economico indiretto o reversibile riconosciuto dall'INPS ai superstiti di lavoratori o pensionati. Il lavoro di una vita e la pensione non sfumano con la perdita dell'assicurato. L'INPS garantisce un assegno di vedovanza al coniuge superstite e ai figli. Ma cosa spetta ai fratelli e sorelle? Vediamo insieme come dice la legge sui criteri principali della pensione di reversibilità.
L’INPS attraverso la pensione di reversibilità garantisce un sostegno economico ai superstiti eredi dell’assicurato o pensionato. Pertanto, la prestazione economica previdenziale viene riconosciuta nei casi di decesso del lavoratore o pensionato, a prescindere dalla categoria di appartenenza. Il diritto alla prestazione spetta ai dipendenti del settore pubblico, privato e autonomo, nonché agli iscritti presso le forme speciali.
L’INPS ricorda che la pensione ai superstiti è un trattamento definito pensione indiretta se a ricevere la prestazione sono i familiari superstiti dell’assicurato, mentre prende il nome di pensione di reversibilità se a fruire dell’assegno è l’ex coniuge del pensionato deceduto.
L’Istituto riconosce la pensione di reversibilità sotto forma di quota percentuale del trattamento economico spettante al dante causa. La pensione indiretta, ovvero quando a beneficiare del trattamento sono i familiari superstiti dell’assicurato, è subordinata alla presenza di un accumulo contributivo di almeno 15 anni, ovvero un’anzianità contributiva e assicurativa di 5 anni, di cui almeno 3 nell’ultimo quinquennio precedente alla data dell’evento di decesso.
La pensione di reversibilità, come strumento di sostegno al familiare superstite, viene riconosciuta in favore del coniuge o unito civilmente, del coniuge separato o divorziato. In alcuni casi, spetta agli altri familiari dipendenti dall’assicurato o pensionato, a condizione che si soddisfino diversi requisiti legati al grado di parentela e alla situazione economica personale.
Per quanto riguarda i figli, è importante notare che in presenza di un nuovo matrimonio dopo il divorzio, la quota spettante della pensione ai superstiti e all’ex coniuge viene stabilita con sentenza dal Tribunale. In sintesi, il diritto al trattamento spetta ai figli ed equiparati:
L’INPS eroga il trattamento economico di reversibilità in favore dei figli fino alla maggiore età, ovvero fino al compimento dei 18 anni. Il trattamento viene riconosciuto per i figli studenti, inabili al lavoro o fino al compimento dei 26 anni se iscritti a percorsi universitari, in presenza di altre condizioni. Per il diritto alla pensione indiretta o per la pensione di reversibilità, è necessario presentare la richiesta direttamente all’INPS.
È importante sottolineare che l’INPS considera familiare superstite colui che risulta a carico dell’assicurato o del pensionato deceduto, a patto che risulti accertata la condizione di non autosufficienza economica e di mantenimento abituale. La condizione di vivenza a carico è indispensabile affinché venga accertato lo stato di convivenza o meno del superstite con il defunto. Pertanto, possono ricevere la pensione di reversibilità anche i genitori, fratelli o sorelle in presenza di specifiche condizioni, tra cui:
Nel merito, si riportano integralmente le disposizioni INPS presenti nella sezione dedicata alla Pensione ai superstiti indiretta e di reversibilità, che recita: