Elezioni Europee 2024, Alternativa Popolare e il segretario nazionale Stefano Bandecchi si mettono in cammino verso l'8 e il 9 giugno. Alla sala del Capranichetta di Roma, in pieni centro, davanti alla sed del Parlamento, è stato presentato ufficialmente il percorso che vuole fare Alternativa Popolare in Europa, ma portando l'Italia a fare squadra e a lavorare per credere di diventare ancora più forte e solida proprio per far diventare ancora più forte e solida l'Europa.
Accanto al segretario Bandecchi c'è l'ex magistrato Luca Palamara, il capolista del partito e poco più in là il presidente di AP Paolo Alli. Persone che vogliono fare la politica del fare, che vogliono realizzare qualcosa che resti, qualcosa che la gente possa toccare con mano e che dia alle persone benessere ma non momentaneo, bensì granitico, che si generi e che si moltiplichi nel tempo. E non è un caso che il segretario nazionale Stefano Bandecchi citi più volte Adriano Olivetti, una delle persone e uno degli imprenditori più brillanti e lungimiranti della storia italiana.
Una di quelle persone che, troppo spesso, vengono dimenticate e sottovalutate, quando in realtà, rappresentano quello che la politica e l'imprenditoria dovrebbero fare, ovvero generare profitti, reinvestirli a beneficio della comunità. Principi che hanno ispirato da sempre e che continuano ad ispirare l'imprenditore, e adesso uomo politico, Stefano Bandecchi. "Vogliamo portare in politica non persone per bene, ma persone che sanno fare, che hanno delle idee produttive e che riusciranno a cambiare la sorte dell'Italia e dell'Europa", le parole del leader di Alternativa Popolare.
Stefano Bandecchi prende sul serio i principi di Adriano Olivetti, un uomo che era avanti anni luce e che ha contribuito a far sì che il Belpaese vivesse momenti culturali ed economici importanti. "Persone capaci, imprenditori come lo era Olivetti, il massimo rappresentante del capitalismo europeo, quello che io definisco un capitalismo sociale e popolare, Olivetti guadagnava con le sue imprese, ma fu il primo a dare la casa ai suoi impiegati, fu il primo a fornirgli un dentista, le scuole, fu un maestro di storia imprenditoriale mondiale, un uomo costruiva intorno al suo prodotto una cultura, una filosofia, una bellezza. Abbiamo bisogno di una nazione guidata da uomini che hanno fatto, che hanno saputo fare e che continueranno a fare".
Un discorso importante, un modello, quello di Olivetti, che è stato molto apprezzato e che fa capire esattamente cosa ha in mente di fare e realizzare il segretario Stefano Bandecchi che parla di voler dare all'Italia una indipendenza e un'autonomia energetica, ma anche rinforzare il settore industriale e militare. E la sua ricetta sta nella forza, nella storia e nelle tantissime risorse che ha l'Italia e che ha anche l'Europa adesso costretta, chissà poi perché, ripete tante volte Stefano Bandecchi, a dover fare "da schiavi a Usa e Cina", soprattutto per la realizzazione delle case green, ad esempio, andando a prendere prodotti cinesi e americani.
"Non possiamo essere schiavi di queste due nazioni, l'Europa ha tutto per essere indipendente e noi crediamo fermamente in questo progetto e nella possibilità di fare squadra in Europa e Alternativa Popolare porterà proprio questo concetto, i 71 onorevoli, e dico questo perché sono convinto di portarne 5 di Alternativa Popolare, dovranno fare squadra, almeno noi di Alternativa Popolare spingeremo per questa situazione, come fanno del resto i francesi, i tedeschi e tutti gli altri".
Alternativa Popolare e il segretario nazionale Stefano Bandecchi si sono messi in cammino e lo faranno col sorriso, ma con la ferma convinzione di poter realizzare tutto quello che hanno detto. D'altronde Bandecchi nella vita non ha fatto altro che mettersi in testa una cosa e portarla avanti, realizzando sempre e comunque tutto quello che si era prefisso, tutto quello che ha promesso, ha sempre mantenuto. E lo farà anche questa volta. La strada è stata tracciata, l'8 e il 9 giugno sono date importanti per il voto in Europa, ma rappresentano solo una tappa. La prima, quella della partenza per Alternativa Popolare, della ripartenza per l'Italia.