Il Venerdì Santo è l’unico giorno dell’anno liturgico in cui non si celebra l’Eucarestia e si commemora la Passione e Morte di Gesù seguita dalla Via Crucis. Le campane tacciono in segno di lutto.
Il Venerdì Santo non è festa di precetto. In questa giornata si commemora la crocifissione e la morte di Gesù, ed è il secondo giorno del Triduo Pasquale.
Il Venerdì Santo non si celebra l'Eucaristia. La Chiesa invece osserva solennemente l'Azione liturgica della Passione del Signore, che comprende la Liturgia della Parola, l'Adorazione della croce e i Riti di Comunione.
Nella mattinata del Venerdì Santo, continua l'adorazione eucaristica all'Altare della Reposizione, che è stato preparato dopo la Messa vespertina del Giovedì. In diverse chiese, sia cattedrali che parrocchiali, si celebrano insieme l'Ufficio delle Letture e le Lodi Mattutine.
Nel pomeriggio, si svolge l'Azione liturgica della Passione del Signore, conosciuta anche come "In Passione Domini", una cerimonia con origini antichissime (risalenti al VII secolo) presente anche nel Rito bizantino come una delle tre forme della Divina Liturgia.
Questa celebrazione è articolata in tre parti:
In molte regioni italiane, si tengono imponenti processioni (sospese quest'anno a causa della pandemia) con il Crocifisso, le statue del Cristo Morto e della Madonna Addolorata, o statue che raffigurano le stazioni della Via Crucis. Durante il Venerdì Santo, le campane non suonano:
Nel Rito Romano, le campane suonano per l'ultima volta la sera del Giovedì Santo, precisamente al canto del Gloria durante la Messa nella Cena del Signore, e riprendono a suonare durante la Veglia Pasquale, ancora al canto del Gloria, annunciando la Risurrezione del Signore.