Una nota della Procura di Milano rischia di riaccendere le polemiche e le discussioni che lo scorso autunno avevano coinvolto la ministra del Turismo Daniela Santanché. La Procura ha notificato la chiusura delle indagini riguardo il crack del gruppo Visibilia e l'uso improprio dei fondi Cig erogati durante la pandemia di Covid.
Nell’indagine sono indagate, oltre alla ministra Santanchè e ad altre persone, anche Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria.
Il caso riguardante il gruppo Visibilia, gestito per diverso tempo dall'attuale ministra del Turismo Daniela Santanché, aveva provocato lo scorso autunno anche un'interrogazione parlamentare, con l'esponente di Fratelli d'Italia che aveva assicurato alleati ed opposizione che le sue responsabilità in quel caso fossero minime se non assenti.
Oggi 22 marzo però la Procura di Milano ha notificato la chiusura delle indagini e la formulazione delle accuse nei confronti di Santanché, Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria: l'ipotesi è quella di truffa ai danni dell'Inps legate a presunte irregolarità nella fruizione della cassa integrazione per 13 dipendenti nel periodo che va dal 2020 al 2022 per un totale di oltre 126 mila euro.
L'indagine era nata a seguito della denuncia presentata da Federica Bottiglione, ex responsabile Investor Relations dell'azienda. Bottiglione aveva indicato di aver lavorato durante il periodo Covid senza percepire i dovuti pagamenti, per poi subire pressioni affinché non trapelasse nulla all'esterno.
Come segnalato dalla nota della Procura di Milano, la presunta truffa ai danni dell'Inps avrebbe visto la partecipazione anche di Dimitri Kunz D’Asburgo, compagno della senatrice di Fdi, e di Paolo Giuseppe Concordia, responsabile delle tesorerie di Visibilia Group: la Guardia di Finanza ha indicato che in alcune intercettazioni D'Asburgo e Concordia sembrerebbero consapevoli dello schema "illecito" adottato.