Jeremy Allen White sarà Bruce Springsteen, la notizia serpeggia da qualche ora e sembra essere molto fondata. Insomma da "The Bear" a "The Boss", un passo grande ma anche piccolo per l'attore che da poco ha fatto incetta di premi per la sua performance nei panni dello chef Carmy Berzatto tra cui un Golden Globe, un Emmy e un SAG Award. Un passo importante considerando quanto i fan del rocker siano innamorati di lui e della sua storia, in particolar modo di quella che questo biopic dovrebbe raccontare. Ecco tutte le informazioni che stanno girando in merito.
L'attore statunitense non ha negato né in prima persona né tramite portavoce di essere in trattative per interpretare Bruce Springsteen nel film sull’album "Nebraska", e lo riporta con squilli di tromba Deadline. Ufficialmente non è ancora stato firmato nessun accordo ma Scott Cooper (regista già dietro a pellicole come "Crazy Heart", "Black Mass – L’ultimo gangster", "Hostiles – Ostili" e "The Pale Blue Eye – I delitti di West Point") ha le idee chiare sul voler dirigere questo lungometraggio che dovrebbe essere intitolato "Deliver Me From Nowhere".
Il biopic su Springsteen, che ha suonato in Italia l'anno scorso, sarà un adattamento del libro di Warren Zanes del 2023 "Liberami dal nulla: Bruce Springsteen e Nebraska" e racconterà di quando la voce di "Born in the USA", che ha pubblicato l'ultimo lavoro l'anno scorso, realizzò il suo sesto album in studio, una raccolta di canzoni dark ed essenziale che ha segnato una nuova direzione artistica dal rocker. Un periodo chiave della sua carriera tutto da vedere su grande schermo.
Nato a New York, nel 1991 è diventato famoso per il ruolo di Lip Gallagher nella serie drammatica "Shameless" (girata per dieci anni dal 2011 al 2021) e per il ruolo di Carmen "Carmy" Berzatto nella serie commedia "The Bear" del 2022 con ha vinto i seguenti riconoscimenti:
Il compito di Jeremy Allen White non sarà semplice. Nei panni del Boss dovrà ripercorrere quelle vicende ormai leggendarie tipo la realizzazione dei demo con il famoso registratore casalingo a 4 piste, le insoddisfacenti prove full band, la decisione di utilizzare i nastri originali e l’intervento miracoloso di Toby Scott. Uno spunto forte nato dal fatto che la base dello script è presa dal libro Deliver Me From Nowhere: The Making of Bruce Springsteen’s Nebraska di Warren Zanes, che è composto da racconti e interviste a molte persone coinvolte nella realizzazione di quel capolavoro del rock.