C'era anche Marco Bellocchio alla giornata di protesta delle varie sigle del settore cinema organizzata oggi, 5 aprile 2024, al cinema Adriano di Roma. Ai microfoni di TAG24 ha commentato la situazione del comparto e anche le nomination ai David di Donatello dove il suo Rapito se la vedrà con C’è ancora domani di Paola Cortellesi.
'Vogliamo che ci sia ancora un domani' è il titolo dell'iniziativa con cui il cinema italiano si è riunito oggi per lanciare il suo grido d'allarme sulla condizione del settore e le posizioni del governo.
Particolarmente apprezzato dalla platea l'intervento di Marco Bellocchio, che di contestazione se ne intende, avendo esordito nel pieno della rivoluzione collettiva del Sessantotto.
Il regista prosegue la sua attività con forza e coerenza, come dimostrano le 11 candidature ottenute ai David di Donatello 2024 dal suo ultimo film "Rapito". Per lui, la giornata di oggi è un punto di partenza da coltivare per le sfide che attendono il cinema italiano.
D. Maestro oggi una giornata molto importante per il cinema, il suo intervento è stato particolarmente apprezzato dalle varie categorie e ha richiamato all'unità del settore.
R. È importante soprattutto in queste situazioni utilizzare questa unità per andare oltre. Ci sono le disuguaglianze ci sono poveri e i ricchi però bisogna unirsi per contrapporsi a chi ha il potere, che non sono solo i politici ma, come qualcuno diceva giustamente, anche le grandi piattaforme. Non dobbiamo perdere questa bella occasione di unità.
D. Da uomo del settore la preoccupano le parole della Borgonzoni sui finanziamenti? Secondo lei sarebbe pericoloso se venissero tagliati i finanziamenti al cinema?
R. È vero che ci saranno stati alcuni che ne hanno approfittato e che ci saranno alcuni che devono fare un altro mestiere. Però bisogna anche permettere ai giovani di fare le loro prime esperienze, perché tra dieci esordienti ci saranno due, tre o quattro che sono dei veri registi, dei veri autori. Bisogna certamente cercare di impedire che chi vuole approfittare di queste cose riesca a farlo.
D. Si dice spesso che il cinema si sostenga solo grazie ai finanziamenti.
R. Sì, finanziamenti pubblici. Come tutte le industrie. Io non sono un economista però se si dà 1 e poi si riceve 3 e mezzo, allora siamo davanti a un principio matematico che rende giustificato il contributo da parte dello Stato.
Il regista risponde anche a un paio di domande sugli imminenti David di Donatello e sulle possibilità di vittoria della sua pellicola, "Rapito".
D. Il suo meraviglioso rapito se la vedrà ai David di Donatello con una splendida debuttante alla regia come Paola Cortellesi, come ha vissuto queste nomination?
R. Io sono per età piuttosto saggio quindi vada come vada. Lei merita tutto, poi saranno i votanti a decidere perché siamo in democrazia.
D. Ha amato il film di Paola Cortellesi?
R. Una parte si.