Lazio-Salernitana, la cronaca del match - Una partita da giocare in un clima ostile. La Lazio vuole voltare pagina dopo il ko nel derby contro la Roma, i tifosi lo pretendono. Proprio questi ultimi però non hanno servito un caldo benvenuto alla squadra, subissata di fischi al momento della lettura delle formazioni, e finita nel vortice della contestazione dopo la stracittadina insieme al presidente Claudio Lotito.
A sottolineare il tutto, uno striscione apparso in Curva Nord prima dell'inizio della partita: "Non siete degni d'indossare la nostra maglia", accompagnati dai numeri dei giocatori scesi in campo nel fine settimana scorso Un messaggio chiaro, che di fatto porterà il futuro ad essere programmato in maniera certosina. Ma intanto testa alla Salernitana.
La partita si gioca in un clima surreale. La Curva Nord non canta, se non per andare contro il presidente Lotito e i giocatori. Che paradossalmente funziona come benzina per la squadra, che preme sull'acceleratore e trova subito il gol al 7' minuto con Felipe Anderson, che ruba palla sulla destra a Candreva per poi involarsi in area avversaria, accentrandosi, e scaricando un sinistro all'angolino sul secondo palo per i vantaggio biancoceleste. Che non basta ai tifosi, che invece di esultare fischiano comunque al nome del brasiliano.
Neanche il tempo di ricominciare che la Lazio ha subito un'altra chance un minuto dopo con Castellanos, ben imbeccato da Luis Alberto, ma lo scavetto dell'argentino viene deviato da Costil in angolo. Bisogna aspettare il 14' per assistere al raddoppio biancoceleste firmato Vecino: calcio d'angolo battuto da Luis Alberto, con tocco di mano da parte di Gyomber, con l'uruguaiano che però si avventa sulla sfera per ribattere in rete. 2-0, ma anche qui piovono fischi. Neanche il tempo di assimilare la rete, che la Salernitana accorcia subito con Tchaouna, che servito da Maggiore dalla sinistra conclude di testa in mezzo all'area completamente solo per il 2-1.
La Salernitana prova ad aumentare i giri, ma non riesce a sfondare. La Lazio giochi in maniera alquanto nervosa, lo dimostrano alcuni appoggi semplici che rischiano ogni qualvolta di diventare ripartenze importanti per i granata. I padroni di casa tornano ad aumentare i giri, con Felipe Anderson in grande spolvero, tanto che il brasiliano riesce a trovare la doppietta personale al 35' servito centralmente da Luis Alberto, con un tiro a incrociare su cui Costil non può nulla. Un colpo che permette alla Lazio di mettere la partita in ghiaccio fino al fischio di fine primo tempo.
Alla ripresa triplo cambi per la Salernitana, con Colantuono che inserisce Manolas, Sambia e Legowski al posto di Boateng, Zanoli e Maggiore. Ma il primo squillo è della Lazio, sempre con Felipe Anderson, che dai 22 metri però non centra la porta, sparando alto. I ritmi non sono quelli della prima frazione, si vive di sprazzi. Tudor opta per il cambio inserendo Hysaj al posto di Marusic al 58', pochi minuti dopo un'altra occasione per la Lazio con Luis Alberto che si incunea centralmente, cercando l'angolino alla sinistra di Costil, che si allunga a dovere.
Da questo momento la partita si spegne; la Salernitana non ci prova più, i capitolini palleggiano senza sferrare il colpo decisivo. Tudor allora decide di optare per una tris di cambi per sperimentare: fuori Luis Alberto, Castellanos e Vecino, al loro posto Cataldi, Pedro e Rovella. La partita non offre comunque spunti interessanti, se non con Isaksen, che entrato all'84' riesce a trovare il gol del 4-1 con un bel diagonale dalla destra a battere Costil. L'ultimo squillo prima del triplice fischio che permette alla Lazio di mettere le mani su tre punti facili, ma i tifosi non perdonano, e anche a fine partita sono fischi per la squadra.
LAZIO (3-4-2-1): Mandas; Casale, Patric, Gila (83′ Isaksen); Lazzari, Kamada, Vecino (80′ Rovella), Marusic (58′ Hysaj); Luis Alberto (80′ Cataldi), Felipe Anderson; Castellanos (80′ Pedro). Allenatore: Igor Tudor. A disp: Sepe, Renzetti, Milani, A.Anderson, Saná Fernandes, Gonzalez.
SALERNITANA (3-4-3): Costil; Gyomber, Pirola, Boateng (46′ Manolas); Zanoli (46′ Sambia), Maggiore (46′ Legowski), Coulibaly, Bradaric; Candreva (85′ Martegani), Ikwuemesi (75′ Weissmann), Tchaouna. Allenatore: Stefano Colantuono. A disp: Ochoa, Allocca, Pasalidis, Nwankwo, Gomis, Fazio, Pellegrino, Pierozzi, Vignato.
Reti: 7′, 35′ Felipe Anderson, 14′ Vecino, 16′ Tchaouna, 87′ Isaksen
Arbitro: Zufferli di Udine
Ammoniti: Coulibaly