La contestazione del tifo organizzato non accenna a fermarsi, ma la squadra di Calzona dovrà rispondere sul campo, facendo una buona prestazione domani contro il Frosinone. Appuntamento al Maradona alle 12.30, gli azzurri sono chiamati a una prova d'orgoglio che possa accontentare l'ambiente e sanno di dover vincere per continuare a sperare in un posto in Europa. restare fuori, per il club, è impensabile. Per commentare il momento e Napoli-Frosinone, Maurizio De Giovanni, noto scrittore e da sempre tifoso azzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Non se l'aspettavano di certo così i napoletani la stagione post scudetto. Invece le cose si sono rotte subito e la società non è stata in grado di correre ai ripari. Fino a un certo punto della stagione gli azzurri hanno continuato a crederci, ma poi la delusione arrivata nel match contro l'Atalanta ha messo un punto a un'annata nata male e proseguita peggio. Quella era (forse) l'ultima possibilità per tornare in corsa per l'Europa, e invece la squadra è entrata in campo senza carattere, ha subìto 3 gol e non ha mai avuto una reazione. E' da quel momento che è partita la contestazione, e non si fermerà neanche domani con il Frosinone. Neanche la vittoria di Monza è servita a distendere gli animi. Per commentare il momento e Napoli-Frosinone, Maurizio De Giovanni, noto scrittore e da sempre tifoso azzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Contestazione in casa Napoli: come si fa a salvare questa stagione?
"Dal punto di vista dei risultati ormai c'è poco da dire, anche perchè la Champions League è troppo distante e servirebbe un vero e proprio tracollo delle squadre davanti al Napoli per poterci credere ancora. Questa squadra ha dimostrato di essere inferiore a ciò che i tifosi speravano. La contestazione però arriva perchè contro l'Atalanta e nel primo tempo con il Monza, si è visto un gruppo rinunciatario e questo non può essere accettato. I tifosi hanno sostenuto la squadra sempre, ma di fronte ad un atteggiamento imbelle si sono arresi e hanno iniziato a contestare in maniera civile e corretta. Non hanno mai fischiato durante il gioco ad esempio, mentre lo abbiamo visto ieri alla Lazio".
Ma poi una reazione si è vista?
"Nel secondo tempo con il Monza è successo qualcosa e finalmente si è vista una reazione d'orgoglio. Ora resta da capire se domani vedremo la squadra che ha affrontato l'Atalanta, o quella che ha fatto 4 gol ai ragazzi di Palladino".
E adesso arriva il Frosinone, squadra abbordabile?
"Era abbordabile anche quando ha fatto 4 gol al Napoli in Coppa Italia. Purtroppo non possiamo sottovalutare nulla. Questa squadra, quest'anno, è capace di tutto, sia in positivo che in negativo. Sono curioso di vedere l'atteggiamento che il Napoli metterà in campo. Anche perchè bisognerà fare attenzione anche alle competizioni europee. Un conto è l'Europa League, un conto è la Conference. Il Napoli è l'unica squadra italiana che da 14 anni è in Europa e sarebbe fondamentale anche quest'anno. Anche ai fini della ricostruzione".
Una ricostruzione che partirà dal nuovo allenatore?
"Deve partire dalla scelta del nuovo direttore sportivo che a mio avviso è la priorità di questo Napoli. Meluso è un'ottima persona, ma non ha grande autonomia decisionale, nè esperienza a questo livello. Servirà qualcuno di importante, che possa concordare con il nuovo allenatore un progetto tecnico che sia pluriennale. Non si può seguire la corrente, perchè non porta da nessuna parte".
Si fa sempre più insistente il nome di Italiano, le piacerebbe?
"Si fanno tanti nomi, anche quello di Conte e sono tutti porgetti diversi. Con Italiano il Napoli dovrebbe mettere su una squadra che sia adatta ad un allenatore molto particolare. Dovrebbe essere una crescita da fare insieme".
Sarà rivoluzione anche sul mercato?
"Mi auguro che la rivoluzione ci sia, perchè secondo me il Napoli ha bisogno di una dozzina di nuovi giocatori, di cui almeno 5 o 6 titolari. Questo club ha la forza economica per farlo e sarà anche integrata dalla vendita di Osimhen. Penso che si possa inseguire questo progetto".