Vola via uno spirito indomito, coraggioso e determinato. Una storia importante, quella di Vincenzo Agostino, morto dopo 35 anni di lunga battaglia per ottenere giustizia per il figlio Nino, agente di polizia assassinato dalla mafia con la moglie Ida Castelluccio.
Una vita di ricerche, con un obbiettivo saldo, una promessa che è diventata un pilastro, un motivo per andare avanti, fino alla fine.
Vincenzo Agostino è morto a Palermo all'età di 87 anni. Nato nel 1937, ha passato buona parte della sua esistenza a cercare la verità sulla morte di suo figlio Nino e della nuora Ida Castelluccio. Li ha persi il cinque agosto 1989 a Villagrazia di Carini, (sempre in provincia di Palermo) e da lì ha cominciato a impegnarsi per cercare giustizia, nonostante fosse una grande impresa, se consideriamo l'implicazione di Cosa nostra nell'uccisione di entrambi. Nino Agostino, infatti, lavorava al commissariato San Lorenzo di Palermo e sarebbe entrato in un gruppo che collaborava con i Servizi segreti per l'arresto dei latitanti mafiosi.
Tanto coraggio, supporto da parte della comunità e solidarietà da tutti coloro che, fino alla fine, lo hanno sempre dipinto come un eroe. Agostino si è battuto apertamente, senza filtri, denunciando i tentativi di depistaggio che hanno caratterizzato le indagini fin dall'inizio.
Il suo lavoro è stato determinante per la cattura di uno dei uno dei mandanti dell'omicidio, il boss Nino Madonia, che è stato condannato all'ergastolo.
Era l'agosto del 1989 quanto l'agente di polizia di Palermo, Nino Agostino (il figlio di Vincenzo) , insieme alla moglie Ida, stava per festeggiare il compleanno della sorella a Villagrazia di Carini. Erano felici, spensierati, intenti ad annunciare alla famiglia che Ida aspettava un bambino, ma presto il viaggio si è trasformato in una tragedia.
Una motocicletta con due individui ignoti li ha affiancati all'improvviso, prima di aprire il fuoco e sparare.
Nino ha fatto da scudo alla moglie per proteggerla ed è stato ucciso all'istante, mentre Ida, gravemente ferita, è morta poco dopo in ospedale.
Tutti conoscevano Vincenzo soprattutto per la sua imponente barba bianca, un tratto caratteristico che aveva il suo significato: era il frutto di una promessa.
Agostino aveva giurato che non l'avrebbe tagliata fino alla scoperta integrale della verità sulla morte del figlio. Una speranza, questa, ancora accesa nella comunità, ma che non è stata totalmente soddisfatta da Vincenzo.
Augusta Schiera si è mostrata a più riprese una moglie presente e fedele nella lotta di Vincenzo per la verità. Insieme hanno cercato giustizia in nome dell'amore per il figlio Nino e per la nuora Ida.
Anche dopo la morte di Augusta nel 2019, Vincenzo ha continuato la sua battaglia, portando avanti il suo impegno senza vacillare mai.
Approfondisci il tema dell'uso dei social da parte della mafia. Sempre più boss comunicano attraverso le piattaforme con i loro adepti e contro i rivali.