In un sondaggio di Swg pubblicato dal mensile Espansione emerge la contrapposizione generazionale, giovani contro meno giovani. Giovani contro il Governo (ma è un po' una caratteristica sociale, forse) e meno giovani soddisfatti del Governo (e qui non è detto che sia un classico). Nel dettaglio sarebbero gli studenti a mostrare la più forte insoddisfazione verso l'Esecutivo di centro-destra (l'89%). E i giovani tra i 18 e i 34 anni - e qui emerge il dato generazionale - mostrano contrarietà nel 75%. I numeri dell'insoddisfazione sono più clamorosi (nelle percentuali) di quelli della soddisfazione che pare un po' più tiepida.
Quei "meno giovani" dai 35 ai 54 anni si dichiarano soddisfatti con una percentuale che oscilla tra il 43% e il 44%. Ancora: il Governo piace alle casalinghe (46%) ma non ai disoccupati (il 79% si dichiara insoddisfatto). Se la seconda parte - lo scontento dei disoccupati è prevedibile: difficile che chi prova un disagio sia favorevole a chi governa - poteva essere prevedibile, sarebbe interessante capire meglio da dove nasce la soddisfazione delle donne che si dedicano alla casa. Un retaggio della famiglia tradizionale? Una coerenza con il mondo dei "cattolici praticanti".
"I sondaggi sono una gran bella cosa per misurare la temperatura, ma non sempre servono per fare diagnosi approfondite" commenta Antonio Mastrapasqua, ex presidente dell' Inps e acuto osservatore delle dinamiche del Paese.
Stefano Bisi