Quel Lazio-Milan doveva essere un lontano ricordo, ma evidentemente Marco Di Bello continua a rimanere fedele alla via degli errori arbitrali, almeno da quello che si è potuto constatare in Serie B durante Spezia-Sampdoria. Una partita non fondamentale, di più; da una parte i liguri alla ricerca di punti salvezza, dall'altra i blucerchiati di Andrea Pirlo in piena lotta per un posto in Serie A.
Al Picco ne è uscito uno 0-0, ma a far discutere la conduzione arbitrale del fischietto pugliese, finito al centro delle critiche a fine match. Tutte di parte spezzina, dato che la squadra di mister Luca D'Angelo ha protestato (e sta protestando ancora) per il rigore non dato nella prima frazione per un tocco di mano di Borini in area amica, ma sopratutto per il gol annullato a Di Serio nel finale per un presunto fallo in attacco su Ghilardi in avvio d'azione.
Due scelte che hanno scatenato i piani alti dello Spezia, che non hanno lasciato passare in sordina l'accaduto, intervenendo in conferenza stampa in un post partita pieno di polemiche.
Cambiando l'ordine dei campionati, il risultato è sempre lo stesso. Per Marco Di Bello, è quello delle polemiche. Il fischietto di Brindisi è tornato ad arbitrare in Serie B dopo quel famoso Lazio-Milan, ma le cose non sembrano essere cambiate.
Tutto è successo durante Spezia-Sampdoria, match valevole per la 34esima giornata di serie cadetta. Al Picco il tabellone ha registrato uno 0-0 al triplice fischio, che ha dato il via alla protesta dei padroni di casa per un arbitraggio insufficiente. Due gli episodi incriminati: il tocco di mano di Borini durante il primo tempo, con Di Bello che ha lasciato proseguire, ma sopratutto il gol annullato nel finale allo Spezia. Tutto succede all' 85': Ghilardi (Sampdoria) temporeggia troppo con la sfera, su cui si avventa come un falco Di Serio che ruba la sfera e trova il gol dell'1-0. Di Bello indica il centro del campo, ma il Var richiama il fischietto, che va al monitor per poi decidere di annullare la marcatura.
Da lì le proteste di tutto lo stadio, ma anche dei dirigenti dello Spezia, che al triplice fischio hanno manifestato tutto il loro disappunto in merito alla scelta presa dall'arbitro.
A prendere le difese dello Spezia è stato l'amministratore delegato Andrea Gazzoli, che dopo la partita ha manifestato il proprio disappunto in merito alla conduzione arbitrale: "Ci siamo confrontati a fine gara con la squadra arbitrale, perché per noi era corretto fare così. Secondo noi i due episodi hanno condizionato il risultato. La nostra opinione è che se sul rigore c’è una interpretazione di una regola arbitrale chiara, ci lascia più interdetti l’annullamento del secondo gol".
Continua Gazzoli: "Di Bello è un arbitro di grande livello e aveva valutato lui l’entità del contatto, lasciando correre l’azione. Su quello e sul richiamo al monitor il chiaro ed evidente errore ci sembra un po’ tirato. Ci lascia l’amaro in bocca".
Un errore, secondo lo Spezia, che danneggia la corsa alla salvezza della squadra: Se Di Bello ha fatto bene o male non devo valutarlo io - sottolinea Gazzoli - io ho la mia opinione. Quello che mi hanno detto è che Di Bello ha sbagliato a non fischiare punizione. Siamo amareggiati, un arbitro importante che a dieci metri dall’azione valuta un contrasto è stato richiamato per chiaro ed evidente errore".
Insomma, per Di Bello le polemiche sembrano non finire mai.