22 Apr, 2024 - 17:12

Tempeh: cos'è, quali sono i benefici e perché viene chiamata "carne di soia"

Tempeh: cos'è, quali sono i benefici e perché viene chiamata "carne di soia"

Cos'è il Tempeh? Noto anche come "carne di soia" questo alimento è molto diffuso nel Sud-Est asiatico ed in special modo in Indonesia.

Grazie alle sue ottime caratteristiche nutrizionali e soprattutto all'alto apporto di proteine, questo alimento è sempre più consumato anche in Occidente.

Cos'è il Tempeh: come viene prodotto

Il tempeh è un prodotto orientale, largamente consumato soprattutto in Indonesia. Qui, rientra infatti nella dieta quotidiana tanto esistono paesi dedicati completamente alla sua vastissima produzione.

La sua lavorazione è piuttosto elaborata ma con qualche accortezza può essere replicata anche a casa.

È prodotto partendo dai semi di soia, che vengono ammorbiditi e parzialmente cotti. Nel preparato devono rimanere ancora distinguibili i fagioli di soia. Si aggiungono quindi aceto e un fungo che agisce da starter della fermentazione.

Si modella questo composto in modo da avere un panetto rettangolare, che si lascia fermentare per 24 ore alla temperatura di circa 30 °C.

A questo punto il tempeh viene conservato avvolto nelle foglie di banano e poi messo in commercio al naturale o già grigliato.

Bisogna prestare molta attenzione alla temperatura e alla durata del processo al fine di non guastare il risultato.

Quando la fermentazione avviene in un ambiente più freddo o ventilato si noterà la formazione di chiazze grigiastre sulla superficie, dovute alla propagazione delle spore funginee e che comunque non variano il sapore del prodotto finale. Invece se si prolunga più del dovuto la durata, il preparato assumerà un leggero odore di ammoniaca.

Le caratteristiche nutrizionali

Nella cultura occidentale in molti ritengono che il tempeh sia del tutto simile al tofu. Sebbene entrambi derivino dalla soia, si tratta invece di prodotti nettamente diversi sia per produzione che per valori nutrizionali.

Il tofu infatti è il precipitato del succo della soia e non subisce quindi le fasi di cottura e fermentazione del tempeh. Proprio questi due passaggi fanno sì che il tempeh mantenga migliori qualità nutrizionali, un maggiore contenuto di fibre alimentari e vitamine, una struttura più solida e un sapore più intenso.

Il tempeh possiede il 19% di proteine, una bassa quantità di carboidrati, pochissimi grassi e apporta circa 175kcal per ogni 100 grammi di prodotto consumato.

Contiene poi un'alta fonte di sostanze fitochimiche come ferro, vitamine e fibre.
Le sue ottime caratteristiche lo rendono quindi un alimento molto efficace nelle diete vegetariane o vegane.

La fermentazione permette poi al seme della soia di essere meglio digeribile dal nostro organismo e ciò influisce in maniera positiva sull'assimilazione soprattutto delle sue proteine.

Cos'è il Tempeh: come viene cucinato?

Per quanti riguarda la consumazione, io tempeh viene spesso tagliato a fette e cucinato al vapore o fritto e accompagnato da salse piccanti.

C'è poi chi lo utilizza per la preparazione di minestre, pasta o riso ma anche come componente di sughi o nella farcitura di panini.

In ogni caso il tempeh va sempre cotto, al fine di eliminare un retrogusto amarognolo.

A differenza del tofu che è insapore, il tempeh assume un sapore molto particolare. Può ricordare un mix tra noci e funghi, ma in tanti lo trovano simile al palato alla carne. Per questo motivo il tempeh viene soprannominato "carne di soia".

Oggi il tempeh può essere reperito in maniera sufficientemente facile anche in Occidente. Molti supermercati asiatici lo commerciano grazie alla possibilità di mantenersi inalterato nel congelamento.
Nella nostra cultura il tempeh è più utilizzato da chi adotta una dieta vegetariana o vegana.

Questo alimento permette di un notevole apporto di proteine e può essere un valido sostituto della carne anche per quelle persone che semplicemente non ne amano la consumazione. Ecco perché sta diventando sempre più diffuso e conosciuto altrettanto del tofu anche in Europa.

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Valentina Todaro
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