L'amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, non ci sta a vedere l'azienda del servizio pubblico sommersa dalle polemiche e decide di passare al contrattacco. L'occasione è data dalla presentazione della mostra dedicata a Guglielmo Marconi e organizzata nella sede Rai di via Asiago, a Roma. Sergio risponde sia sul caso di censura per il monologo dello scrittore Antonio Scurati per il 25 aprile, sia sulle indiscrezioni relative ad addii eccellenti dalla tv di Stato.
L'ad della Rai Roberto Sergio si toglie qualche sassolino - se non veri e propri macigni - dalle scarpe, raggiunto dall'inviato di TAG24 Thomas Cardinali a margine della presentazione della mostra su Guglielmo Marconi.
Sono tanti, infatti, gli attacchi piovuti addosso all'azienda, dal caso di censura del monologo dello scrittore Antonio Scurati per il 25 aprile, alle situazioni contrattuali di alcuni 'big' del palinsesto che potrebbero lasciare la Rai, da Sigfrido Ranucci e il suo 'Report' a Federica Sciarelli con il suo 'Chi l'ha visto?', fino a Flavio Insinna.
Tutte situazioni che Sergio prende di petto, passando al contrattacco di chi, a suo dire, "vuole il male del servizio pubblico".
D. Chi è che vuole il male della Rai?
R. Di certo non posso dirglielo. Certo è che tutto quello che noi stiamo facendo viene sommerso da valanghe di polemiche molto spesso strumentali e questo è inaccettabile.
D: Si sente di rassicurare sul futuro di Sigfrido Ranucci, Federica Sciarelli e Flavio Insinna? Perché i giornali hanno scritto che lasceranno l'azienda...
R. Sia Ranucci che Sciarelli hanno già il contratto. Oltretutto, in un consiglio amministrazione di una settimana fa, sono sta approvati i programmi. Quindi sono le solite fake news che vengono mandate in giro. Su Insinna sta ragionando il direttore Ciannamea. Per quanto mi riguarda, ho auspicato più volte che potesse rimanere in Rai.
D. Alcuni media hanno parlato di un provvedimento disciplinare contro Serena Bortone per aver letto il monologo di Antonio Scurati. Può smentire?
R. Su questo aspetto io non ho mai parlato. Stiamo aspettando una relazione e sulla base di questa relazione si valuterà. L'unica certezza che ho è che non c'è stata alcuna censura.
Sergio trova ingiusti gli attacchi nei confronti di una Rai che, dal suo punto di vista, si sta rinnovando, continuando a offrire appuntamenti ed eventi di rilievo, come proprio la stessa mostra su Marconi nella sede di via Asiago.
D. Un bellissimo evento, allestito proprio nella sede Rai a lei tanto cara
R. Abbiamo iniziato un anno e mezzo fa e oggi ho visto qualcosa di straordinario. Siamo anche ormai pronti a utilizzare l'intelligenza artificiale per una Rai, quindi, sempre più proiettata nel futuro.