I tifosi rossoneri si aspettavano sicuramente un finale di stagione diverso e invece, dopo l'eliminazione in Europa League, il derby che ha fatto vincere lo scudetto all'Inter non è stato altro che la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In campionato il Milan sembrava finalmente procedere a un passo diverso, ma dopo la sconfitta con la Roma è sembrato quasi che questa squadra abbia staccato la spina. Il secondo posto è ormai scontato e non ci sono altri obiettivi da perseguire. Praticamente è già tempo di programmare la prossima stagione. Sarà rivoluzione? Probabilmente si, a cominciare dal mister. Per commentare il momento del Milan e il futuro di Pioli, Oscar Damiani, ex calciatore rossonero, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
L'eliminazione in Champions, poi l'Europa League e le due sconfitte contro la Roma, e infine, come se non fosse già abbastanza, l'ennesimo derby perso contro l'Inter. Una stracittadina ancor più pesante, che stavolta regala la matematica certezza dello scudetto ai nerazzurri, con i tifosi milanisti costretti a guardare. Rabbia e delusione, questi sono i sentimenti che prevalgono, per un finale di stagione che doveva essere diverso. La svolta non è mai arrivata e il campionato è andato avanti, sin dall'inizio, a singhiozzi. Il primo che ne farà le spese, al termine dell'anno, sarà Pioli. Il suo futuro è sempre stato incerto e oggi il presidente Scaroni non avrebbe più dubbi. Il ciclo è finito, ora bisognerà ricominciare da capo, ma da chi? Per commentare il momento del Milan e il futuro di Pioli, Oscar Damiani, che ha vestito la maglia rossonera per due stagioni, è intervenuto a Tag24.
L'eliminazione in Europa League e la sconfitta nel derby bruciano ancora. Anche lei è deluso questo finale di stagione del Milan?
"Francamente un po' di delusione c'è, perché qualcosa di meglio si poteva fare. Nessuno chiedeva al Milan di vincere il campionato, anche perché l'Inter è talmente superiore che sarebbe stato impossibile fermarli. I punti di vantaggio erano troppi e non si poteva di certo sperare in un passo falso. D'altronde ce ne sarebbero voluti sette o otto per poter tornare in corsa scudetto. Però gli ultimi risultati e le ultime prestazioni da parte dei giocatori non sono state soddisfacenti. Mi è sembrato che la squadra abbia un po' tirato i remi in barca e questo è davvero un peccato".
Tutto questo determina anche la fine dell'era Pioli? A un certo punto sembrava possibile che si potesse continuare ancora insieme.
"Sinceramente questo non saprei dirlo, bisognerebbe chiedere alla società, che comunque mi pare aver già preso una decisione. Per quel che mi riguarda, Pioli ha fatto bene al Milan e nonostante tutto io lo confermerei. La mia valutazione è positiva, ma capisco che anche lui, probabilmente, ha finito gli stimoli. Capita a tutti, società, allenatori e calciatori di chiudere il ciclo e di aver bisogno di nuove avventure. Credo che sia successo anche al Milan. Ha fatto bene e ci si lascerà in buoni rapporti, ma sia per lui che per il club inizierà un nuovo percorso".
Da chi pensa che ripartirà il Milan?
"Sento fare tanti nomi, sento parlare di tanti profili, ma sinceramente non ho idea di chi potrebbe essere l'uomo giusto da cui ripartire. Mi piacerebbe molto vedere al Milan uno come Fraioli, che è un giovane con buone idee e sta facendo molto bene al Nizza. Difficile però fare delle ipotesi. Si stanno facendo tanti nomi e non sarà facile individuare l'uomo giusto".
Sì aspetta un'estate di rivoluzione anche per quel che riguarda la squadra? Giroud andrà sostituito: servirà prima di tutto un attaccante forte?
"Al Milan servirà un attaccante importante e lo sanno bene, già da tempo. Giroud aveva già fatto capire che alla fine dell'anno avrebbe lasciato l'Europa e credo che il club si farà trovare pronto perché è stato avvisato da un pò. La società avrà già fatto il punto e individuato il sostituto, anche se bisognerà vedere che cosa offrirà il mercato e che tipo di disponibilità economica avranno i rossoneri. Oggi come oggi, per prendere un attaccante forte, servono circa 100 milioni di euro e sinceramente non so che tipo di budget avrà la dirigenza milanista. Un centravanti vero e un altro paio di giocatori saranno comunque necessari".
Il secondo posto in campionato è quasi certo, e per il resto il Milan non ha altri obiettivi da perseguire. Che tipo di valutazione fa di questa stagione?
"Credo che nonostante tutto questa non sia una stagione insufficiente. Si poteva fare meglio, come ho già detto, ma si è vista anche qualche buona cosa. È mancata un po' di continuità. Ritengo sia stata una stagione sufficiente, ma non oltre".