27 Apr, 2024 - 10:30

Il giallo della morte di David Rossi, misteriosamente precipitato da una finestra di Palazzo Salimbeni, a Siena, nel 2013

Il giallo della morte di David Rossi, misteriosamente precipitato da una finestra di Palazzo Salimbeni, a Siena, nel 2013

Quando fu trovato senza vita, sul selciato di vicolo di Monte Pio, una strada senza uscita situata dietro la storica sede della banca Monte dei Paschi di Siena, dove lavorava come capo della comunicazione, David Rossi aveva 51 anni. Era il 6 marzo del 2013. Oltre dieci anni dopo non è ancora stato accertato cosa gli sia successo: le due inchieste aperte dalla Procura per fare luce sul caso sono state archiviate come suicidio, ma i familiari dell’uomo sono convinti che dietro alla sua morte si nasconda altro.

Il giallo della morte di David Rossi a Siena

Chi era David Rossi

Alle 14.30 del 6 marzo del 2013, dopo aver avuto un incontro con la sua psicologa, David Rossi si era messo in contatto con il fratello Ranieri, chiedendogli di pranzare insieme. È stato lui poi a raccontare che, durante il viaggio in macchina verso il ristorante, guardava in continuazione gli specchietti, come se sospettasse che qualcuno potesse seguirlo.

Più tardi, mentre erano seduti a tavola, senza dargli spiegazioni gli aveva detto: Un amico mi ha tradito, ho fatto una cavolata. Parole che sarebbero suonate come un presagio quando, la sera stessa, il suo corpo sarebbe stato trovato senza vita sul selciato del vicolo cieco di Monte Pio, situato dietro la storica sede della banca Monte dei Paschi di Siena, dove il 51enne lavorava come capo della comunicazione.

Il suo ufficio si trovava al terzo piano dell’edificio. Ci aveva fatto ritorno nel pomeriggio, percorrendo i circa 500 metri che dividevano la sua casa da Palazzo Salimbeni, dopo essere passato a salutare la moglie Antonella Tognazzi. Verso le 18 una collega lo aveva avvistato. Alle 19 era stata la moglie, un’altra volta, a sentirlo. Non poteva immaginare che neanche un’ora dopo sarebbe morto.

Non poteva immaginarlo neanche la madre, alla quale il 51enne, poco dopo le sette, aveva confermato che di lì a poco sarebbe passato a prendere le polpette da portare a casa per cena. Tra le 19.20 e le 19.30 qualcuno aveva visto la porta del suo ufficio chiusa. Verso le 20 una persona avrebbe riferito di averla vista aperta.

La misteriosa caduta dalla sede della Monte dei Paschi di Siena

In quell’arco di tempo era successo qualcosa: le immagini di una telecamera di videosorveglianza installata su Monte Pio mostrano che alle 19.43 il corpo di Rossi si schianta a terra all’improvviso. Il decesso, secondo le ricostruzioni, risalirebbe a una ventina di minuti dopo.

Si tratta di un caso di suicidio, come le due inchieste aperte per fare luce sulla vicenda dalla Procura di Siena hanno stabilito anche sulla base di una consulenza effettuata dal capo del Ris di Messina Davide Zavattaro e dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo, oppure il 51enne fu spinto di sotto da qualcuno, come sostengono i familiari e i loro consulenti?

Secondo la ricostruzione del perito di parte Luca Scarselli, la mancanza di rotazione, di slancio e la vicinanza (del corpo) con il muro fanno pensare a un omicidio. A una verità su quanto accaduto quella sera, a distanza di oltre dieci anni, non si è però ancora arrivati.

Proprio per indagare sulle cause e sugli avvenimenti che hanno condotto alla misteriosa morte del senese è stata istituita, di recente, una Commissione parlamentare d’inchiesta (la seconda, dopo quella aperta nel 2021, caduta insieme al governo Draghi). L’ipotesi, che più di qualcuno negli anni ha espresso, è che le indagini finora condotte siano state in qualche modo depistate. Chi indagò per primo seguì subito la pista di un gesto volontario, non preoccupandosi di verificare tutta una serie di indizi che avrebbero potuto portare altrove.

La scena del crimine venne contaminata: vari oggetti presenti nell’ufficio del 51enne furono spostati senza le dovute precauzioni. Né si tenne conto del clima in cui la morte di Rossi si era verificata: la banca per la quale lavorava era al centro di una serie di polemiche e di indagini della magistratura e lo stesso nome del manager era più volte finito sui giornali accanto a quello del presidente Giuseppe Mussari, al quale era molto legato.

Qualcuno ha ucciso David Rossi? L'ipotesi dei familiari

I familiari sono convinti che possa essere stato preso di mira dopo essere venuto a conoscenza di qualche strano giro di denaro che aveva interessato la vicenda della Banca Antonveneta, che Mussari aveva acquisito sborsando una cifra per molti spropositata, 9 miliardi, ereditandone i debiti.

La loro ipotesi è che il 51enne, cioè, sia stato ucciso. Lo farebbero pensare diversi elementi: innanzitutto i segni rinvenuti sul suo polso. Segni che, come ammesso dal giudice nell’archiviazione della seconda inchiesta, sarebbero poco compatibili con il trauma, suggerendo, piuttosto, un’azione di trazione dell’orologio o dell’avambraccio verso la mano, compatibile con afferramento, seguito da un trascinamento o da una sospensione, come se l’uomo abbia lottato, prima di morire.

Poi c’è il dettaglio dell’orologio, la cui cassa e il cui cinturino furono trovati a parecchia distanza l’uno dall’altro: secondo i consulenti della famiglia furono gettati dalla finestra, dagli assassini, alle 20.16, parecchi minuti dopo la caduta dell’uomo. Si noterebbe dai filmati, che avrebbero anche catturato l’attimo in cui un uomo, parlando al telefono, si affaccia sul vicolo in cui il corpo di Rossi è steso a terra, come per controllare se sia morto.

La sua figura corrisponderebbe a quella proiettata, insieme ai fari di una macchina, sul muro: c’è chi pensa che insieme ad altre persone e a un mezzo l’uomo sia rimasto all’ingresso del vicolo per tutto il tempo, per bloccare la strada ad eventuali testimoni. Chi sono queste persone e perché avrebbero voluto Rossi morto? Sono interrogativi ancora in cerca di una risposta.

Se ne parlerà nella prossima puntata di Crimini e criminologia, che andrà in onda su Cusano Italia Tv (canale 122 del digitale terrestre) dalle 21.30 alle 23.30 di domenica 28 aprile. Per l’occasione i conduttori Fabio Camillacci e Gabriele Raho avranno come ospite in studio la figlia della vedova Rossi, Carolina Orlandi.

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Sara D'Aversa
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