Il rapporto tra Luciano Spalletti e Aurelio De Laurentiis resta l'argomento più gettonato degli ultimi mesi in casa Napoli. Con l'intervista rilasciata al Corriere dello Sport, il commissario tecnico della Nazionale Italiana è tornato a parlare del suo passato alle pendici del Vesuvio e del rapporto con il numero uno della società azzurra. Uomini forti, destini forti: una massima resa celebre dallo stesso tecnico di Certaldo e che si combina perfettamente con il carattere incandescente dei due principali protagonisti dello Scudetto del Napoli della scorsa stagione.
Due anni vissuti al massimo, con un sogno nel cuore stampato anche sulle casacche. Per ricordare sempre ai calciatori il motivo per cui si scendeva in campo. Le due annate sulla panchina azzurra hanno rilanciato le ambizioni del Napoli sgretolato dopo la gestione Gattuso. Un terzo posto e uno Scudetto che ha riscritto la storia del club: l'impatto dell'allenatore toscano nella realtà partenopea è stato devastante. Tant'è che la stagione dopo il suo addio ha palesato tutte le crepe della convinzione societaria sul fatto che "chiunque avrebbe potuto allenare questo Napoli". La squadra codificata dal tecnico di Certaldo resta tra le realtà più belle degli ultimi anni, l'ultima a saper strappare lo Scudetto a Inter, Milan e Juventus nell'ultimo ventennio:
Spalletti-De Laurentiis, un rapporto complicato. Non sono mancate, nel corso di questi mesi, polemiche (velate e non) a distanza tra le parti. La società aveva automaticamente rinnovato il contratto al tecnico dello Scudetto. Di contro, Luciano aveva annunciato l'addio al club dopo l'aritmetica certezza del tricolore. Nell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Spalletti ripercorre il suo passato in azzurro e il rapporto con il numero uno del club campano: