Il Milan si sta muovendo per trovare il sostituto di Stefano Pioli, servono idee chiare per arrivare già pronti in estate, le stesse che ha anche Enrico Albertosi. L'ex portiere rossonero (1974-1980), si è sempre distinto per la sua schiettezza e capacità di andare dritto al punto senza fronzoli, lo fa anche quando deve analizzare il momento del Milan: "Alti e bassi che hanno condizionato una stagione dove non basta la qualificazione in Champions League. Ma su Pioli c'è stato un vero e proprio accanimento".
Critiche esagerate secondo Albertosi, verso chi ha comunque scritto pagine importanti di storia rossonera tra uno scudetto vinto ed una semifinale di Champions giocata fino all'ultimo contro l'Inter. Tutto con una rosa probabilmente non da vertice, ma "quando le cose vanno male, l'allenatore è sempre il primo a pagare", sottolinea Enrico Albertosi, che in esclusiva a Tag24 ha detto la sua anche sull'allenatore che verrà: "Lopetegui? Io preferirei un tecnico italiano".
C'eravamo tanto amati. Basta prendere in prestito il titolo del capolavoro cinematografico di Ettore Scola per riassumere in un colpo solo il rapporto attuale tra il Milan e Pioli. Le soddisfazioni, le imprese, le lotte in campo: tutto un lontano ricordo. Adesso a farla da padrona la delusione di una stagione con una qualificazione Champions in tasca, ma avara di emozioni in Italia e in Europa. Anche se Enrico Albertosi difende Pioli: "Non può essere stata solo colpa sua".
D: L'addio di Pioli è praticamente una certezza: ti dispiace per come sta finendo il rapporto?
R: Quando finisce una storia d'amore come quella di Pioli e il Milan così duratura, inevitabilmente dispiace. Purtroppo però, a parte la qualificazione in Champions, il Milan non è stato quello degli altri anni, ed è chiaro che la società doveva prendere una decisione. Ma attenzione, non basta il cambio allenatore per poter tornare subito protagonisti.
D: Ti sei fatto un'idea del perchè di una stagione così complicata?
R: Difficile dirlo, perchè a volte ho visto il Milan giocare alcune partite bene e altre male, non riuscendo a capire del perchè di questa alternanza di prestazioni. Bisognerebbe trovarsi dentro lo spogliatoio per capirlo.
D: Tornando a Pioli, c'è stato troppo accanimento nei suoi confronti?
R: Sicuramente sì, ma quando le cose non vanno bene il primo a pagare è l'allenatore, è più facile questo che mandare via i giocatori. A me dispiace perchè Pioli è bravo, ha saputo tenere le redini della squadra, facendola giocare bene. Se a volte la squadra ha giocato male non è per colpa sua, non dimentichiamoci che pure gli infortuni non gli hanno permesso a volte di poter lavorare al meglio.
Il casting è partito, ad oggi il nome forte è quello di Julen Lopetegui, che ha ricevuto il ben servito dai tifosi del Milan nel segno di #Nopetegui, di tendenza sui social. Il messaggio è chiaro: l'ambiente vuole un altro nome, ecco perchè c'è stata una frenata tra le due parti, con Enrico Albertosi che non ha dubbi a tal proposito.
D: Si parla di Lopetegui, ma i tifosi lo hanno bocciato, tanto da portare la società a fermarsi.
R: La società deve pendere le sue decisioni e scegliere l'allenatore che vuole. Ma prendere un allenatore straniero, che non conosce l'ambiente, che non saprebbe dove mettere le mani, non è facile. Il Milan deve ricominciare daccapo, prendere un tecnico italiano sarebbe forse la scelta migliore, ne abbiamo a bizzeffe.
D: Un Antonio Conte o un Thiago Motta?
R: Anche Vincenzo Italiano mi piace, ci sono bravi allenatori che stanno facendo bene.
D: Ripartire anche nel segno di Leao?
R: Leao è bravissimo, ma è discontinuo. Ma quando gira lui, gira il Milan: ha una velocità pazzesca, salta l'uomo, strappa. Il Milan non può fare a meno di Leao.