Sapete che c'è un comune italiano che si chiama Rottofreno? Per me è una parola familiare perché il mio babbo era nato proprio lì, a San Niccolò a Trebbia, comune di Rottofreno, provincia di Piacenza.
E in quel luogo ai più sconosciuto sono nati i fratelli Inzaghi, Simone e Pippo. Per curiosità giornalistica cerco spesso notizie che riguardano quel lembo di Emilia che confina con la Lombardia e sul quotidiano locale La Libertà ne ho trovata una che vi propongo: si chiama ortoterapia.
E' un'attività di giardinaggio che garantisce la stimolazione multisensoriale e relazionale, rimettendo in gioco capacità residue assopite o marginalmente non considerate. Nella residenza per anziani "Emilio Fontanella" di Rottofreno, gestita da Sereni Orizzonti, il servizio educativo ha organizzato un progetto di ortoterapia rivolto a tutti gli ospiti: "Abbiamo iniziato a dare forma al nostro giardino grazie all'aiuto degli alpini, in veste civile questa volta – dice l'équipe della residenza –. Ringraziamo i parenti per aver donato le piante aromatiche, che abbiamo piantato in vaso".
L'obiettivo è creare un giardino sensoriale accessibile a tutti gli ospiti, quindi rialzato, realizzato con bancali dipinti dagli ospiti: tutti potranno così partecipare alla cura dell'orto della residenza. In una parola: inclusione.
"Subito dopo l'avvio del progetto è chiaro l'effetto benefico che hanno questi momenti sugli ospiti anziani – dice al giornale Sabrina Segalini, direttore della struttura –. Costituisce una preziosa occasione di lavoro fisico, assicura la tranquillità degli ospiti e rafforza le relazioni sociali all'interno del gruppo suscitando risate e aiuto reciproco. Teniamo molto al recupero della manualità e della memoria tattile e olfattiva, riaccendendo così ricordi connessi alle attività contadine o di gestione di un orto per i tantissimi che ne hanno avuto esperienza in passato". Un esempio da seguire.
Stefano Bisi