Si chiamava Chiara Bassutti la ragazza di 26 anni residente a Spilimbergo, in provincia di Pordenone, morta in un grave incidente stradale avvenuto nella serata di ieri, 3 maggio, sulla strada regionale 464. Stando a quanto riportano diversi quotidiani locali, avrebbe perso il controllo della propria vettura scontrandosi frontalmente con un'auto che proveniva dal senso di marcia opposto.
Originaria di Spilimbergo, Chiara Bassutti aveva 26 anni. Dopo aver frequentato l'Università degli studi di Trieste, aveva iniziato a lavorare per passione come bartender e consulente fiscale. Di recente, secondo alcuni quotidiani locali, si era candidata come consigliere comunale, ma era attiva anche nel sociale: da tutti, nella comunità che l'aveva vista crescere, era benvoluta e ora viene ricordata con affetto.
Nella serata di ieri, 3 maggio, è morta dopo aver perso il controllo della propria vettura, una Toyota Yaris, andando a schiantarsi frontalmente con un'auto proveniente dal senso di marcia opposto, guidata da una 73enne, finendo poi in un fossato adiacente alla strada.
All'arrivo dei soccorsi, allertati dai presenti, le sue condizioni erano apparse subito gravissime; è rimasta leggermente ferita, invece, la figlia 44enne della conducente dell'altra vettura, disabile. Da chiarire le dinamiche dell'incidente: polizia stradale e carabinieri sono da ore al lavoro per tutti i rilievi del caso. Intanto sui social molti le hanno dedicato messaggi di cordoglio, dicendosi sconvolti per l'accaduto.
"La velocità uccide, le infrastrutture non a norma spesso sono concausa. Cari giovani, andate piano, la vita è bella e preziosa. L'auto che si guida non è un videogioco e le strade sono progettate dall'uomo che ha molti limiti; quando si sbatte, l'anima volta", le parole condivise da un utente su un gruppo del movimento "Zero Vittime", che punta a "diffondere la cultura della sicurezza" stradale.
Ogni anno l'elenco delle persone che perdono la vita a causa di incidenti sulla strada è lunghissimo. Pochi giorni fa tra Rocca di Capri Leone e Brolo, sulla Palermo-Messina, era morto - dopo essere andato a scontrarsi con la sua vettura con il tir che lo precedeva all'imbocco della galleria Cipolla - il 26enne Daniele Breganze.
Carabiniere di professione, era diretto a casa, a Palermo, da Serra Bruno, in Calabria, dove lavorava, per il ponte del primo maggio: le sue condizioni erano apparse subito gravissime. Era rimasto illeso, invece, il conducente del mezzo pesante, che comunque era stato soccorso e ricoverato per tutti gli accertamenti del caso sotto shock.
Qualche giorno prima era deceduto il 37enne Frank Melina, padre di due figli: stando a quanto ricostruito finora, era uscito con degli amici per una gita in moto quando, all'altezza del comune di Casali del Manco, un'auto lo avrebbe investito in pieno, sfiorando anche un altro centauro. Il conducente, un 41enne della zona, è risultato positivo all'alcol test ed è stato arrestato con l'accusa di omicidio stradale, venendo sottoposto ai domiciliari.
Sarebbero ancora in corso di accertamento, invece, le dinamiche dell'incidente che ha provocato la morte del 18enne Giuseppe Carrino a Massa Finalese, nel Modenese: il giovane era stato ricoverato dopo essere stato travolto da un'auto proveniente dal senso di marcia opposto, venendo sbalzato sull'asfalto a una decina di metri di distanza. Dopo tre settimane di agonia, lo scorso 23 aprile si è spento. A lui e a tutte le altre vittime a decine hanno dedicato messaggi sui social.