Klotho è una proteina che sta attirando l'attenzione dei ricercatori per il suo ruolo potenziale nella longevità e nei processi anti-invecchiamento.
Scoperta alla fine degli anni '90, Klotho prende il nome da una delle tre Moire della mitologia greca, la divinità responsabile del filo della vita.
Gli studi hanno mostrato che questa proteina può influenzare una serie di processi biologici legati all'invecchiamento, come la regolazione della risposta allo stress ossidativo e la manutenzione delle cellule.
La ricerca suggerisce che livelli più elevati di Klotho possono essere associati a una maggiore durata della vita e a un invecchiamento più lento. Vediamo i dettagli nell'articolo.
Nel mondo della ricerca biomedica, la proteina Klotho sta attirando l'attenzione degli scienziati per il suo potenziale ruolo nella longevità e nel rallentamento dell'invecchiamento.
Scoperta nel 1997 da un gruppo di ricercatori guidati da Makoto Kuro-o presso l'Istituto Nazionale di Neuroscienze di Tokyo, Klotho sta suscitando un notevole interesse per la sua capacità di influenzare vari processi biologici legati all'invecchiamento.
Klotho è una proteina naturalmente presente nel corpo umano, particolarmente concentrata nel plesso coroideo, una struttura cerebrale coinvolta nella produzione del liquido cerebrospinale.
Svolge un ruolo molto importante nel regolare gli ormoni, contribuendo alla gestione del metabolismo del calcio e del fosforo. Queste funzioni sono essenziali per il mantenimento di ossa sane e per prevenire patologie legate all'età.
La ricerca suggerisce che livelli più elevati di Klotho potrebbero essere collegati a una maggiore longevità e a una minore incidenza di malattie legate all'invecchiamento.
Inoltre, studi recenti indicano che questa proteina può migliorare la memoria e le funzioni cognitive, aprendo nuove strade per il trattamento di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer.
La scoperta di Klotho ha aperto nuove prospettive nella medicina rigenerativa. Questa proteina potrebbe essere utilizzata per sviluppare terapie in grado di promuovere la rigenerazione cellulare e la riparazione dei tessuti. Inoltre, la sua correlazione con il microbioma suggerisce che Klotho potrebbe avere un ruolo importante nel mantenere un ambiente cellulare sano e favorire la longevità.
Sebbene la ricerca su Klotho sia ancora nelle fasi iniziali, i risultati finora ottenuti sono promettenti e questa proteina potrebbe diventare un elemento chiave nelle strategie anti-età del futuro.
La ricercatrice Dena Castner e il suo team hanno condotto esperimenti sulle scimmie rhesus. Questi primati sono geneticamente simili agli esseri umani, infatti condividono il 93% del DNA, e mostrano funzioni cognitive avanzate. Inoltre, proprio come gli umani, i macachi rhesus sperimentano un declino mentale e cambiamenti nel cervello con l'avanzare dell'età, in particolare nell'ippocampo e nella corteccia prefrontale.
Nello studio, i ricercatori hanno somministrato a 18 scimmie rhesus più anziane una singola dose di proteina Klotho, iniettata sotto la pelle.
La dose era di 10 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo. Successivamente, le scimmie sono state sottoposte a test di memoria per valutare l'impatto della proteina sulle loro capacità cognitive. In questi test, le scimmie dovevano ricordare dove era stato nascosto del cibo all'interno di contenitori simili, con livelli di difficoltà variabili.
I risultati sono stati sorprendenti: dopo una sola dose di Klotho, le scimmie hanno mostrato un netto miglioramento nei test di memoria, rispetto al gruppo di controllo che aveva ricevuto solo soluzione salina.
Questo miglioramento è stato osservato non solo subito dopo la somministrazione, ma è durato nel tempo. Le scimmie trattate con Klotho hanno continuato a mostrare prestazioni cognitive migliori rispetto ai controlli.
Questa scoperta suggerisce che la somministrazione di Klotho potrebbe avere effetti positivi sulla funzione mentale delle scimmie rhesus anziane. L'effetto prolungato osservato dopo una sola dose indica che Klotho potrebbe causare cambiamenti duraturi nel metabolismo cerebrale e in altre funzioni cruciali per le prestazioni cognitive.
Questi risultati sono promettenti e sollevano la possibilità che Klotho possa avere applicazioni terapeutiche per il trattamento del declino mentale legato all'età negli esseri umani.