Ha conquistato il 34% dei voti, 9 punti in più del suo principale avversario del centrodestra: il conservatore José Raul Mulino ha vinto le elezioni presidenziali a Panama. Ad annunciarlo, in diretta televisiva, il presidente del tribunale elettorale, Alfredo Junca.
Mulino ha sostituito l'ex presidente Ricardo Martinelli, candidato per un nuovo mandato ma bloccato dai tribunali, che lo hanno condannato a 11 anni di carcere per riciclaggio di denaro.
Mulino ha superato Ricardo Lombana, candidato del centrodestra, che ha riconosciuto la sua vittoria: ha dichiarato di ricevere il suo incarico con "responsabilità e umiltà".
Tre milioni di panamensi sono stati chiamati alle urne per eleggere il loro presidente e rinnovare i 71 deputati del parlamento monocamerale e dei governi regionali, in elezioni a turno unico e con maggioranza semplice.
José Raul Mulino è stato ministro della Sicurezza sotto il mandato Martinelli, poi ministro degli Esteri e quindi ministro della Giustizia. Tra il 2015 e il 2016 è stato posto in custodia cautelare per corruzione, prima di essere rilasciato per alcuni errori procedurali.
A designare Mulino lo stesso ex presidente Martinelli, che dal 7 febbraio è rifugiato presso l'ambasciata del Nicaragua a Panama City insieme al suo cane.
Sul suo account Twitter il neo presidente, che prenderà il posto di Laurentino Cortizo Cohen, ha scritto:
Le elezioni presidenziali si sono svolte a Panama in un momento in cui il Paese soffre di corruzione e ha vissuto un periodo di grave siccità che ha ridotto il traffico marittimo, su cui si basa la sua economia e deve affrontare la questione migratoria.
Dal 2023, infatti, mezzo milione di migranti è entrato nel Paese attraversando la giungla di Darién al confine con la Colombia, puntando verso gli Stati Uniti.