Nel corso del lungo interrogatorio a cui è stata sottoposta dopo essere stata ritrovata in buone condizioni di salute a Castel Volturno, nel Casertano, Milena Santirocco, scomparsa da Lanciano lo scorso 28 aprile, avrebbe confessato di essersi allontanata volontariamente per uccidersi e non, come aveva riferito all'inizio, di essere stata rapita. A riportarlo è Il Messaggero.
In un primo momento la donna, trovata viva a circa 200 chilometri di distanza dal luogo in cui era scomparsa, a Castel Volturno, aveva raccontato agli inquirenti di essere stata rapita da due uomini incappucciati che avevano provato ad affogarla in uno stagno e di essere riuscita a fuggire, salvandosi. Per questo, nelle scorse ore, la Procura aveva aperto un fascicolo d'inchiesta per sequestro di persona contro ignoti.
Interrogata, nella serata di ieri Milena Santirocco avrebbe invece ammesso di essersi inventata tutto. "Non sono stata rapita, ero disperata, volevo uccidermi", avrebbe confessato. A riportarlo è Il Messaggero, secondo cui la 54enne, scomparsa da Lanciano domenica 28 aprile dopo una passeggiata sul lungomare, si sarebbe buttata volontariamente nello stagno in cui aveva detto di essere stata portata, non riuscendo però a togliersi la vita.
Da lì la decisione di simulare un rapimento: a sei giorni dal suo ultimo avvistamento, con i vestiti bagnati e sporchi e l'aria allarmata, era entrata in un bar del Casertano chiedendo di poter telefonare ai figli per avvisarli che stava bene dopo essere riuscita a scampare all'agguato di due estranei fingendosi morta. Qualcuno, sui social, aveva subito messo in dubbio la sua ricostruzione.
La donna si era allontanata dall'abitazione che condivide con il figlio di 22 anni attorno alle 14 di domenica 28 aprile dicendogli di voler fare una passeggiata sul lungomare: il giorno successivo, il ragazzo, che non l'aveva vista rincasare, ne aveva denunciato la scomparsa insieme al fratello maggiore.
La sua auto, una Renault Clio grigia, era stata ritrovata in un parcheggio di Borgata Marina, sul lungomare di Torino di Sangro, con la gomma posteriore bucata: si era ipotizzato che qualcuno potesse averla attirata in una trappola dopo che lei gli aveva chiesto aiuto.
Sia i figli che la sorella si erano detto convinti del fatto che non avrebbe mai potuto allontanarsi volontariamente: sembrava, infatti, serena. Non ci si spiegava, però, il motivo per cui il suo profilo Facebook fosse stato cancellato.
I cani "molecolari" avevano fiutato delle sue tracce non lontano dal luogo in cui il suo telefono cellulare era stato agganciato per l'ultima volta attorno alle 18.30 del giorno della scomparsa. Di Milena, però, neanche l'ombra.
Sui social centinaia di persone avevano pubblicato appelli e richieste di aiuto. Qualcuno aveva chiamato i carabinieri riferendo di aver avvistato la donna nei pressi di un b&b di Torino di Sangro. La svolta due giorni fa, quando la 54enne si era fatta ritrovare a Castel Volturno, nel Casertano.
Delle avvisaglie sul fatto che la donna non fosse serena, in realtà, c'erano state: sembra che ad ottobre si fosse rivolta ad un esorcista per chiedere una benedizione della sua palestra. "Era spaventata perché aveva trovato degli oggetti non belli in quattro angoli della palestra: qualcuno avrà fatto un maleficio", aveva rivelato padre Pius Chittilappilly, che l'aveva incontrata insieme a un suo collaboratore. Non si riusciva a capire se la vicenda potesse essere collegata alla scomparsa: saranno gli inquirenti adesso a chiarirlo, arrivando a ricostruire l'esatta dinamica dei fatti.