Revolut, l'exchange di criptovalute per gli utenti esperti è già operativo

Nel passato mese di febbraio, Revolut aveva annunciato la propria intenzione di introdurre un vero e proprio exchange di criptovalute, a favore della propria clientela. Una promessa che è già diventata realtà, permettendo all'azienda di essere una delle prime realtà bancarie a dare vita ad una soluzione in grado di consentire ai propri utenti il trading di valuta virtuale.

Revolut, l'exchange di criptovalute è già realtà

L'exchange di criptovalute Revolut X è disponibile per i trader professionisti di criptovalute iscritti alla società fintech con sede nel Regno Unito. L'azienda aveva già aperto in passato alle contrattazioni relative agli asset virtuali, ma ora fa un vero e proprio balzo in avanti, non limitandosi a mettere a disposizione funzionalità per il trading di criptovalute, ma dando luogo ad un vero e proprio exchange.

Al suo interno, i clienti intenzionati a commerciare in Bitcoin e Altcoin potranno quindi approntare le proprie operazioni, peraltro a condizioni molto vantaggiose. Le commissioni di transazioni infatti sono azzerate per chi vende i propri token, attestandosi invece allo 0,09% per gli acquirenti.

Con questo passo, Revolut si pone quindi in aperta concorrenza con Coinbase, Binance e gli altri scambi che vanno per la maggiore a livello globale. Una sfida nella quale l'azienda di stanza a Londra, potrà contare su una base di clienti che già supera i 40 milioni di unità.

I dubbi di molti addetti ai lavori

Se in questo primo momento le commissioni sono in effetti molto limitate, occorre però sottolineare il precedente dei conti aziendali. Molti di coloro che li avevano sottoscritti nei mesi passati, infatti, si sono trovati di fronte a forti aumenti dei canoni mensili. In alcuni casi gli stessi sono stati addirittura decuplicati, ingenerando grande malumore nei sottoscrittori.

Revolut ha giustificato questi rincari con le nuove sfide normative cui si è trovata di fronte. In effetti la Financial Conduct Authority (FCA), l'autorità che presiede i mercati finanziari inglesi ha dato vita a nuovi e più stringenti regolamenti in relazione alle promozioni di criptovaluta.

La sorveglianza resa necessaria dalle nuove norme è però sembrata a molti un semplice pretesto. Un parere condiviso da molti esperti, i quali consigliano ora di utilizzare molta cautela. Le commissioni di ingresso, in buona sostanza, potrebbero essere un semplice specchietto per allodole. Una volta sottoscritto il conto, però, potrebbe verificarsi un rincaro notevole. Soprattutto a carico di quegli utenti che dovessero utilizzare piattaforme o wallet di terze parti.

Revolut potrebbe approfittare dei problemi di Coinbase e Binance

La mossa di Revolut sembra preludere ad un impegno sempre più forte dell'azienda nell'innovazione finanziaria. Un impegno che arriva del resto in un momento molto particolare, in cui molti exchange centralizzati si trovano davanti problemi di non poco conto.

In particolare, gli scambi di asset virtuali sono nel pieno di un attacco da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. L'autorità di regolamentazione dei mercati finanziari USA sta infatti recapitando avvisi Wells a molti di essi, per aver commercializzato titoli non regolamentati.

In particolare Coinbase si trova di fronte a questa insidia, mentre altri scambi sono invece attenzionati dal Department of Justice. In questo secondo caso è sotto accusa la mancata attuazione delle procedure KYC, tali da agevolare il riciclaggio e l'aggiramento delle sanzioni decise dal governo di Washington. Emblematico, in tal senso, il caso di KuCoin, accusato di cospirazione multimiliardaria poche settimane fa.

In questo quadro Revolut potrebbe trovare spiragli notevoli per un'affermazione sempre più intensa in un settore come quello delle criptovalute. Non resta quindi che seguirne le mosse nell'immediato futuro, per capire le sue possibilità di vincere una sfida la quale si presenta in effetti molto impegnativa.