Si chiama Hasan Hamis ed ha 37 anni l'uomo di origine marocchina accusato di tentato omicidio per aver accoltellato il viceispettore della polizia Christian Di Martino ieri, 9 maggio, alla stazione di Milano Lambrate: in Italia dal 2002, irregolare, ha alle spalle diversi precedenti per furto e rapina.
Era già stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, accusato e condannato per furto, rapina e lesioni personali: Hasan Hamis, di 37, si trova in Italia da oltre venti anni senza permesso di soggiorno; diversi li ha trascorsi in carcere.
Non è un volto noto, negli ambienti criminali: nel 2012 era stato indagato perché trovato in possesso di un coltello d'acciaio simile a quello dalla lama di circa 20 centimetri che poco dopo la mezzanotte del 9 maggio ha estratto da una manica del suo giubbotto e usato per aggredire il viceispettore della polizia Christian Di Martino alla stazione di Lambrate.
Si trovava, in evidente stato di agitazione, nei pressi dei binari, quando, improvvisamente, aveva iniziato a lanciare dei sassi contro i treni e i passanti, colpendo al volto una donna italiana di 55 anni, che aveva dato l'allarme: la polizia ferroviaria aveva chiesto alla Questura di inviare una pattuglia sul posto.
Quando gli agenti erano arrivati, notando che l'uomo "non era collaborativo", lo avevano colpito con il taser per tentare di calmarlo: lui, di tutta risposta, aveva accoltellato uno di loro alla schiena per ben tre volte, lasciandolo a terra in fin di vita. Secondo il Corriere della Sera, le sue condizioni sarebbero ancora critiche, ma stabili.
Hamis non avrebbe dovuto trovarsi in Italia: per ben tre volte, nei suoi confronti, era stato emesso un decreto di espulsione, solo che i centri per il rimpatrio erano pieni e lui era stato lasciato a piede libero. Lo scorso 5 maggio si trovava su un treno ad alta velocità quando, senza motivo, aveva minacciato dei viaggiatori con un rasoio.
Era molesto e non per la prima volta: negli anni, secondo La Repubblica, avrebbe fornito alla polizia che lo ha fermato almeno 22 alias diversi, facendosi chiamare, di volta in volta, Hassan Saidi, Alibi Said e Omar Said, Daui Amid o Giuseppe Calid e Joseph Calb. E avrebbe dato anche diversi anni di nascita, dal 1938 al 1992.
Attualmente si trova nel carcere di San Vittore ed è accusato di tentato omicidio: il poliziotto che ha colpito, originario di Ischia, è in terapia intensiva. Nelle scorse ore i medici l'hanno sottoposto a un delicato intervento chirurgico.
"È l'ennesimo grave e inaccettabile episodio a Milano per il quale a pagare sono le nostre Forze dell'ordine impegnate ogni giorno a garantire la sicurezza dei cittadini. La mia vicinanza alla famiglia e ai colleghi della Polizia di Stato. Forza Christian", è stato il commento del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
Come lui, in tanti hanno voluto rivolgere un pensiero al 35enne ricoverato, augurandosi che possa tornare a casa sano e salvo nonostante le gravi lesioni riportate. Tra loro c'è anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che attraverso una nota del Viminale ha voluto far giungere ai familiari e ai colleghi di Di Martino tutta "la sua commossa vicinanza in questo momento di grande preoccupazione".