Robert Kiyosaki, noto per aver scritto "Padre ricco, padre povero", ha messo in guardia su un possibile crollo del dollaro, in caso di varo di una criptovaluta da parte dei BRICS, supportata dall'oro. Ove ciò accadesse, secondo lui, una massa ingente di dollari attualmente impiegata nel commercio internazionale rientrerebbe negli Stati Uniti, provocando iperinflazione e, infine, il vero e proprio collasso del dollaro.
L'avviso di Kiyosaki è conseguente all'annuncio arrivato nel mese di marzo, quando l'agenzia di stampa TASS ha affermato che la Russia sta lavorando a questa ipotesi. La creazione di un sistema di pagamento basato su blockchain e tecnologie digitali permetterebbe di superare le differenze fiscali ed economiche tra i BRICS e, soprattutto, consentirebbe loro di bypassare i pagamenti in dollari al momento necessari nei rapporti commerciali tra di loro.
Robert Kiyosaki è noto per aver scritto il suo best-seller nel 1997. Dopo essere stato per sei anni nella lista dei libri più letti del New York Times, il suo libro ha continuato a macinare vendite, collezionando 32 milioni di copie.
Si tratta di una figura abbastanza controversa, ma non certo di uno sprovveduto a livello economico. Proprio per questo il suo avvertimento sul possibile crollo del dollaro è ritenuto del tutto attendibile, Anche perché va nella direzione prevista da molti osservatori.
Il suo pronostico sul dollaro, formulato di nuovo su X pochi giorni fa, però, sembra assolutamente apocalittico. Evoca infatti uno scenario assolutamente disastroso, tale da spingere infine l'ascoltatore a chiedersi quanto ci possa essere di vero. Anche perché lo stesso Kiyosaki si spinge a consigliare la dismissione del dollaro e l'acquisto di oro, argento e Bitcoin.
La previsione di Kiyosaki atterra su una situazione già in movimento. A delinearla un portavoce del Cremlino, Yury Ushakov, in una intervista alla TASS. Durante la conversazione con l'agenzia di stampa russa, proprio lui ha infatti affermato: "Crediamo che la creazione di un sistema di pagamento BRICS indipendente sia un obiettivo importante per il futuro, che si baserebbe su strumenti all’avanguardia come le tecnologie digitali e la blockchain. La cosa principale è assicurarsi che sia conveniente per i governi, la gente comune e le imprese, oltre che conveniente e libero dalla politica."
Le parole di Ushakov sono giunte ad una sola settimana di distanza da un altro rapporto TASS sul tema. In quel caso si sosteneva che il Ministero delle Finanze e la Banca di Russia stavano lavorando coi BRICS in vista della creazione di una piattaforma di pagamento multilaterale, BRICS Bridge. Uno strumento di pagamenti teso a migliorare il sistema monetario globale.
Il quadro delineato da Kiyosaki ha implicazioni di largo raggio. Al declino del dollaro, infatti, potrebbe far seguito una forte crescita delle criptovalute, destinate a prenderne il posto nei pagamenti internazionali. Rendendo quindi molto più vicina la realizzazione del sogno dei criptofans, ovvero la loro adozione globale.
Proprio per questo motivo a molti osservatori sembra fuori luogo la vera e propria crociata dell'amministrazione Biden nei confronti degli asset virtuali. Così come potrebbe esserlo dall'altra parte, quella dei repubblicani, l'avversione nei confronti di un dollaro digitale. Avversione espressa da Donald Trump, il quale ha dichiarato di voler porre un veto preventivo ad una CBDC a stelle e strisce in caso di ritorno alla Casa Bianca.