L'obesità rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica in Italia. Nel nostro paese, infatti, ci sono 6 milioni di persone colpite da questa condizione.
Tuttavia, nonostante la crescente prevalenza dell'obesità, il paese si trova di fronte a un vuoto normativo riguardante le cure disponibili per contrastare questo problema. Questo vuoto normativo solleva importanti questioni riguardanti l'accesso alle cure, l'efficacia dei trattamenti e la gestione complessiva dell'obesità come problema di salute pubblica.
Vediamo come funziona il trattamento di cura per l'obesità nel nostro paese.
L'obesità rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica in Italia, perchè riguarda circa 6 milioni di individui. Tuttavia, nonostante sia ampiamente riconosciuta come una malattia complessa, rimane una "emergenza sanitaria non riconosciuta".
Secondo uno studio condotto da Ipsos, I-Com e Università del Piemonte Orientale, il 73% degli italiani considera l'obesità una delle malattie più diffuse e una delle principali cause di mortalità. Nonostante ciò, solo il 49% è consapevole che si tratta di una malattia cronica, mentre una minoranza la considera una conseguenza di cattive abitudini o un problema estetico.
L'obesità non è solo una questione italiana; a livello globale, oltre un miliardo di persone ne sono affette, con proiezioni che indicano un aumento significativo entro il 2035.
Le conseguenze dell'obesità sono gravi, tra cui diabete di tipo 2, tumori, ipertensione e malattie coronariche, e queste condizioni causano una significativa mortalità prematura. Affrontare direttamente l'obesità richiede un approccio sistemico che comprenda la prevenzione, la diagnosi e il trattamento, anche con medicinali.
La terapia dell'obesità comprende diverse strategie, tra cui:
Purtroppo la terapia nutrizionale ha una percentuale di successo molto bassa. Spesso, la perdita di peso ottenuta con diete ipocaloriche è temporanea e seguita da un aumento di peso, conosciuto come effetto yo-yo.
È fondamentale impostare obiettivi realistici e mantenere un controllo costante dell'assunzione alimentare per stabilizzare il peso nel lungo termine. Secondo il professor Arne Dietrich, primario del reparto di chirurgia dell'obesità e metabolica dell'ospedale universitario di Lipsia, il trattamento chirurgico ha maggior successo a lungo termine rispetto alla terapia conservativa o farmacologica.
Per i pazienti con un BMI superiore a 40, senza patologie concomitanti, la chirurgia bariatrica può essere considerata come un'opzione efficace. Tuttavia, è importante notare che l'intervento chirurgico richiede un impegno continuo per integrare vitamine e minerali e adottare uno stile di vita sano per mantenere il peso stabile nel tempo.
In Italia, l'obesità è stata ufficialmente riconosciuta come una malattia cronica attraverso una mozione parlamentare che ha ottenuto il sostegno trasversale di tutti i gruppi politici. Questo passo importante è finalizzato a promuovere interventi mirati basati su un approccio olistico centrato sul singolo individuo affetto da obesità.
Il riconoscimento legislativo dell'obesità come malattia cronica rappresenta un passo avanti significativo nell'affrontare questa emergenza, ma non è abbastanza. Il quadro legislativo specifico riguardante le cure per l’obesità è ancora in fase di sviluppo, soprattutto per quanto riguarda la terapia farmacologica.
Mentre, infatti, in altri paesi farmaci come Wegovy e Ozempic vengono usati per curare l'obesità, in Italia c'è solo Ozempic che può essere prescritto solo nel caso in cui lo decida l'endocrinologo, in modo off label.
Si spera in una legislazione più completa e compiuta che possa prevedere la prescrizione di questo tipo di farmaci appositamente per chi soffre di obesità. L'obesità è una malattia è come tale va trattata, considerata e curata.