Potrà sembrare un paradosso, invece è un fatto rivelatore. La Lega, in piena campagna elettorale per le elezioni Europee dell'8 e 9 giugno, ha presentato una proposta di legge, tramite il suo senatore Claudio Borghi, con la quale vuole eliminare la bandiera dell'Unione dalle facciate e dagli uffici delle istituzioni italiane. Sta di fatto che questa mossa, scopre tutte le tensioni che il Carroccio cova con i suoi alleati di governo, Fratelli d'Italia e Forza Italia.
Perché l'ultima trovata della Lega, sebbene provenga dalla sua parte più antieuropea incarnata dal senatore Borghi (è l'economista che sogna l'uscita dell'Italia dall'euro), rileva fondamentalmente i rapporti tesi con gli alleati? La proposta di abrogare la legge che ha introdotto l'obbligo di esposizione della bandiera dell'Unione Europea fuori e dentro gli edifici pubblici ha l'obiettivo di rompere le uova nel paniere ai candidati per il parlamento di Bruxelles Giorgia Meloni e Antonio Tajani: indica tutta la distanza con Fratelli d'Italia perché la premieri sta tentando di accreditare il suo governo ai vertici delle istituzioni Ue. E poi perché Forza Italia, con il quale il Carroccio ha ancora la partita aperta del Superbonus, si propone coma l'anima del popolarismo europeo in Italia. In ogni caso, Borghi, presentando la proposta di legge, l'ha messa così:
Già ci avevano pensato il Superbonus edilizio e l'inchiesta di Genova (dove la Lega è l'unica a non volere le dimissioni del governatore Toti) a far litigare forzisti e leghisti. La proposta di legge di Borghi contro la bandiera Ue ha aperto solo un'altra ferita. Tant'è che Fulvio Martusciello, capogruppo di Forza Italia al Parlamento Europeo e ora ricandidato a Bruxelles nella Circoscrizione Sud, ha rilasciato alle agenzie questa dichiarazione:
Davanti alla proposta di legge avanzata dal leghista Claudio Borghi di eliminare dalle istituzioni italiane la bandiera europea, non poteva rimanere a bocca asciutta il Pd. E infatti, con la sua capogruppo alla Camera Chiara Braga, ha commentato: