La Coppa Italia doveva essere una sorta di salva stagione, e invece dopo la vittoria arrivata allo stadio Olimpico contro l'Atalanta, la situazione in casa Juve è precipitata. La rottura tra mister Allegri e la società è totale, tanto è vero che oggi il club ha ufficializzato l'interruzione del rapporto lavorativo, con effetto9 immediato. Mancano due gare al termine della stagione, la Champions sia già stata centrata, ma lunedì ci sarà una gara importantissima contro il Bologna, che potrebbe decretare il terzo posto e non ci sarà Max sulla panchina bianconera. Per commentare il momento della Juventus e l'esonero di Allegri, Josè Altafini, ex attaccante con un'importante storia in bianconero, intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Juventus ha vinto la Coppa Italia, ma oltre ai festeggiamenti, doverosi, è esplosa anche una bufera imprevista. Non è una stagione serena e il finale è ancor peggio. Che all'interno del club la situazione non fosse del tutto serena era palese, ma in occasione della vittoria contro l'Atalanta, mister Allegri non ha fatto nulla per nascondere la sua rabbia e tutta la distanza che intercorre tra lui e il direttore sportivo, Giuntoli. Un atteggiamento rabbioso, che ha fatto infuriare il club e che ha portato all'esonero del tecnico toscano. La strada era già segnata, ma la Vecchia Signora ha anticipato i tempi. Lunedì però i bianconeri dovranno affrontare il Bologna, per un match che può valere il terzo posto. Per commentare il momento della Juventus e l'esonero di Allegri, Josè Altafini, ex attaccante con un'importante storia in bianconero, intervenuto in esclusiva a Tag24.
C'è soddisfazione per la vittoria della Coppa Italia, visto che la Juventus non stava certo vivendo un buon momento in campionato. Si aspettava questo risultato?
"La Juventus è una squadra che, per quanto sia arrivata dietro a Inter e Milan in campionato, ha dei valori e calciatori fortissimi. Contro l'Atalanta se l'è giocata alla pari, nonostante fosse per tutti la squadra favorita e la più in forma del momento. I bianconeri hanno vinto con merito, non c'è dubbio".
Una Coppa macchiata però da quanto avvenuto con Massimiliano Allegri. È rimasto sorpreso dal suo comportamento e si aspettava questo esonero?
"Già da questa mattina si parlava del possibile esonero del mister e praticamente mancava soltanto l'ufficialità. Ho giocato nella Juventus, conosco la società e la sua storia. Quel che è avvenuto con Allegri, il suo attehhiamento, è un qualcosa che non era mai successo prima. Non ci si poteva passare sopra perché non è stato certo un atteggiamento in stile Juventus".
È davvero un brutto modo però per finire il percorso di Allegri...
"Non voglio giudicare né giustificare nessuno, anche perché non ho mai fatto l'allenatore in vita mia. Ho scelto di non intraprendere quel tipo di percorso, perché non avrei saputo comandare 20 o più calciatori. Quando decidi però di fare l'allenatore, devi stare attento a tutto e devi avere la forza di sopportare le critiche e i momenti complicati. Io non sono voluto scendere a compromessi perché non ne sono capace, ma lui avrebbe dovuto. Evidentemente gli bolliva qualcosa in corpo già da tempo e con la vittoria della Coppa Italia pensava di prendersi la sua rivincita".
Le piacerebbe Thiago Motta al posto di Allegri?
"Non devo essere certo io a dire quale potrebbe essere il profilo giusto per il nuovo allenatore della Juventus. Dipenderà da quelle che saranno le richieste della società. In giro di allenatori bravi ce ne sono tanti, bisogna solo saper scegliere".
È da Dusan Vlahovic che dovrà ripartire la Juventus del futuro?
"Quando doveva passare dalla Fiorentina alla Juventus, ero convinto che se i bianconeri lo avessero comprato, avrebbero preso un calciatore fortissimo, in grado di cambiare il volto di una squadra. È stato sfortunato nel corso di questi anni, anche perché troppo spesso è stato obbligato a rimanere fuori per infortunio. Resta il fatto però che è un attaccante che può fare davvero molto bene. Fortunata la Juventus ad averlo".