Si chiamava Giampiero Larivera e aveva 54 anni l'uomo che nella notte tra venerdì e sabato è stato investito e ucciso per errore dall'amico Silvano Asuni a Pedaso, in provincia di Fermo. "È morto dentro l'ambulanza, un dolore terribile. Ancora non riesco a crederci. Voleva solo fare una passeggiata prima di tornare a casa", ha dichiarato la madre, straziata, al Corriere Adriatico.
Conosciuto con il soprannome "l'anconetano" per via delle origini di uno dei suoi genitori, Giampiero Larivera, di 54, lavorava come magazziniere per una ditta di pompe elettromeccaniche di Civitanove Marche e viveva insieme alla madre, nota cuoca del paese. A riportarlo è il Resto del Carlino, secondo cui l'uomo sarebbe morto dopo essere stato investito per errore dall'amico Silvano Asuni.
I fatti risalgono alla notte tra venerdì e sabato. Sembra che i due si fossero dati appuntamento per una rimpatriata e che, dopo cena, per concludere la serata, si fossero spostati in un bar del paese, arrivando a litigare animatamente con un gruppo di ragazzi. Uno di loro ad un certo punto sarebbe salito sul cofano dell'auto di Asuni, sfondando il lunotto.
Forse con l'intento di allontanarlo, quest'ultimo avrebbe accelerato, investendo Larivera, che non era ancora risalito sulla vettura, e un 24enne: il primo era morto poco dopo l'arrivo dei soccorsi; il secondo, rimasto gravemente ferito, era stato trasportato al pronto soccorso di Fermo e poi all'ospedale regionale di Torrette, dove tuttora si troverebbe.
Asuni intanto si era allontanato insieme all'altro amico che era con lui, rifugiandosi nella sua abitazione: è accusato, al momento, di omicidio e tentato omicidio. Bisognerà chiarire, attraverso l'analisi delle telecamere di videosorveglianza e le testimonianze, se volesse investire i giovani - e per sbaglio abbia urtato anche l'amico - oppure se, nella concitazione del momento, non si sia proprio accorto della loro presenza.
54 anni come la vittima, Asuni lavorava da anni come benzinaio in un'area di servizio di Piane di Ortezzano, lungo la Valdaso, nel Fermano; da poco insieme alla moglie si era trasferito a Monterubbiano. Era padre di un bimbo di circa un anno e solo di recente, secondo il Resto del Carlino, era riuscito a mettersi alle spalle un altro incidente in cui era rimasto coinvolto mentre era alla guida di un furgone e in cui un uomo aveva perso la vita. Attualmente è agli arresti domiciliari.
La vicenda che ha coinvolto i due amici ha lasciato esterrefatta la comunità locale, che si è stretta attorno ai familiari della vittima.
hanno fatto sapere attraverso lo studio Giesse, che li rappresenta. Con un loro perito avrebbero già preso parte alle operazioni peritali disposte dalla Procura.