Chi era Melissa Bassi e perché si è tornati a parlarne? Originaria di Mesagne, in provincia di Brindisi, aveva appena 16 anni quando, il 19 maggio del 2012, morì nell'attentato orchestrato da un solitario alla scuola superiore Morvillo Falcone: domani, 20 maggio, si terranno una serie di eventi in sua memoria.
Tutto accadde in pochi attimi, intorno alle 7.45 del mattino del 19 maggio di 12 anni fa: insieme ad altri ragazzi Melissa Bassi, di 16, era appena scesa dall'autobus che da Mesagne l'aveva portata a Brindisi e si apprestava a compiere il breve tragitto che la separava dall'ingresso della scuola superiore Morvillo Falcone - che frequentava - quando, all'improvviso, era stata sbalzata a terra dall'onda d'urto provocata da un'esplosione.
Si pensò a una bomba; poi venne accertato che il botto era partito da tre bombole rimpiete di sodio, carbone e zolfo posizionate all'interno di un cassonetto della raccolta differenziata proprio davanti all'entrata dell'istituto scolastico e azionate a distanza da un telecomando. In dieci rimasero feriti, riportando una serie di ustioni e lesioni gravi; per la 16enne si capì subito, invece, che non c'era niente da fare.
Poche ore dopo l'accaduto il neoeletto sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, puntò esplicitamente il dito contro la criminalità organizzata, avanzando l'ipotesi che l'attacco alla scuola -dedicata alla moglie di Giovanni Falcone, morta insieme a lui nella strage di Capaci, di cui qualche giorno dopo sarebbe ricorso l'anniversario - fosse stato concepito dai membri della Sacra Corona Unita.
Si trattava di una pista errata: il procuratore capo di Brindisi Marco Dinapoli rivelò già il giorno successivo che nel corso delle indagini era emerso che l'attentato era stato opera di un singolo, il commerciante di carburanti agricoli Giovanni Vantaggiato, di 71, incastrato da un video. Fermato, l'uomo, sposato e con due figli, disse agli inquirenti di aver agito senza una reale motivazione.
Il processo a suo carico iniziò diversi mesi dopo i fatti, nel 2013: era accusato di strage con finalità terroristica, lesioni personali con l’aggravante di aver colpito minorenni, fabbricazione, detenzione, trasporto ed esplosione in luogo pubblico di armi da guerra e congegni micidiali. Ma anche del tentato omicidio di un suo ex socio, Cosimo Parato (per una precedente vicenda).
Fu condannato all'ergastolo; sentenza che nel 2014 diventò definitiva. Secondo i giudici, a spingerlo ad orchestrare l'attentato fu la rabbia accumulata nei confronti di una giustizia che considerava inefficiente.
In occasione del 12esimo anniversario della morte di Melissa, domani, 20 maggio, si terranno a Brindisi una serie di eventi in sua memoria: alle ore 9.15, presso la scuola Morvillo Falcone, la giovane sarà ricordata dagli studenti.
Alle 10.30 partirà poi un corteo dal piazzale del Penny Market di Mesagne: vi prenderanno parte varie associazioni locali. A seguire si svolgerà una messa nella chiesa della Matrice, seguita da una visita al cimitero.
"Vogliamo preservare il ricordo di Melissa e quello delle sue amiche ferite nell’attentato, consci che in tutti noi resta una ferita che non si rimarginerà", si legge in una nota della Gioventù Nazionale Brindisi firmata dal coordinatore Giuseppe Blasi, citata dal quotidiano locale Brindisi Report.
"Al mondo dei grandi, impegnati in tante celebrazioni che durano solo un giorno, chiediamo che l’attenzione resti alta verso il mondo dei ragazzi, dalla scuola alle strade, per aiutarci a vivere e crescere in un mondo sempre migliore".