A San Siro, in un clima di festa per l'ultima gara in casa dei nerazzurri, tra Inter e Lazio finisce 1 a 1. Un punto che cambia poco ai ragazzi di Inzaghi, ma che blocca invece la rincorsa dei biancocelesti verso il sesto posto. Tudor ritrova Provedel, finalmente titolare, e sperimenta ancora, anche in vista della prossima stagione. Da chi ripartire per il futuro? Per commentare la gara contro l'Inter e il finale di stagione della Lazio di Tudor, Nando Orsi, ex portiere che ha giocato con la Lazio e allenato a Milano, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Ancora una volta, come era già successo in più occasioni, la Lazio butta 2 punti negli ultimi istanti di gara. A Milano, contro l'Inter campione d'Italia, i biancocelesti trovano il gol del vantaggio grazie a Kamada e poi si fanno recuperare, all'87', da un colpo di testa da Dumfries, sugli sviluppi di un calcio piazzato. Peccato, perchè per i capitolini era necessario vincere, dopo il passo falso di Monza, per continuare a sperare nel sorpasso sulla Roma e quindi nel sesto posto e invece con una gara d'anticipo, deve dire addio alla rimonta. Adesso il tecnico deve iniziare a pensare, con la società, a programmare il prossimo anno. Positivo intanto il ritorno in campo di Provedel. Per commentare la gara contro l'Inter e il finale di stagione della Lazio di Tudor, Nando Orsi, ex portiere e doppio ex della sfida, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Ripartiamo dal ritorno in campo di Provedel. Come lo hai visto contro l'Inter ed è la conferma che è il portiere titolare anche per la prossima stagione della Lazio?
"Spero di sì, me lo auguro per la Lazio, perché vorrebbe dire non avere alcun problema sul portiere. Provedel ha dimostrato, nonostante il mese e mezzo di assenza, di essere abbastanza integro e sempre sul pezzo. Sia lui che Mandas riescono a dare grandi garanzie in porta".
Se si decide di ripartire da Provedel, allora Mandas va mandato a giocare, anche in prestito?
"Sinceramente non lo so, si può anche pensare di tenerlo in casa, facendolo crescere e magari consentendogli di giocare in Europa League e in Coppa Italia. Provedel ha 30 anni e sarebbe importante, per la Lazio, trovarsi un portiere già pronto dietro. L'idea è quella di far maturare Mandas per poi consentirgli di diventare titolare".
A Milano la Lazio ha perso 2 punti?
"Sono due punti persi, in un campionato in cui la Lazio di punti ne ha lasciati tanti per strada. Mi vengono in mente quelli con il Monza, quelli con la Salernitana in casa, nelle prime giornate e anche contro l'Udinese. Ha vinto soltanto qualche scontro diretto e questo credo sia il campionato dei rimpianti. Si potevano pensare di avere degli obiettivi differenti e invece entrando in Europa League, secondo me, questa squadra ha fatto il minimo sindacale".
L'impatto di Tudor è stato sicuramente positivo, ma spesso su di lui ci sono dei dubbi sui cambi e sulle scelte di formazione. Tu cosa ne pensi?
"Tudor sta cercando di sperimentare e dal suo arrivo ha fatto davvero tanto. Dobbiamo pensare a quello che ha trovato nel momento in cui è stato chiamato alla Lazio. Credo che sia il profilo giusto, nel momento giusto. Dopo l'addio di Sarri serviva un tecnico capace di entrare a gamba tesa su certe situazioni e lui lo ha fatto. Secondo me sta anche raccogliendo dei buoni risultati. Questa non è la sua squadra, ma quella che ha trovato e probabilmente non tutti sono adatti al suo modo di pensare il calcio. Vedremo cosa sarà in grado di fare l'anno prossimo. Per ora va bene così, poi è chiaro che si può sempre discutere tutto. Nel gioco del dare e avere, credo che lui abbia più dato".
Ti aspetti un'estate di rivoluzione dal punto di vista del mercato?
"Mi aspetto dei giocatori differenti per caratteristiche, rispetto a quelle che erano le richieste di Sarri. Credo che Tudor voglia dei calciatori più fisici. Di sicuro però non credo che sarà rivoluzione totale. Si dovrà ragionare su due o tre senatori, che in questa sessione potrebbero anche decidere di andare via perché hanno bisogno di trovare, dopo tanti anni, nuovi stimoli. Felipe Anderson ha già deciso, ma mi riferisco soprattutto a Luis Alberto. Per quel che riguarda Immobile invece, io cercherei di trattenerlo, prendendo però un altro attaccante in grado di completare l'organico. Penso che Ciro, se responsabilizzato e se capisce che anziché 38 partite, ne può fare 15 ad alti livelli, può diventare un giocatore importante. È uno che, pur giocando male, ti garantisce la doppia cifra in termini di gol".
Hai parlato di un altro attaccante, quindi credi che non può essere Castellanos il titolare da cui ripartire nella prossima stagione?
"Assolutamente, io credo che la Lazio abbia bisogno di un altro attaccante di peso, con caratteristiche differenti rispetto a quelle di Castellanos. Serve uno più fisico, che non sia in grado di giocare solo palla a terra e penso che lo abbia già detto anche Tudor in conferenza stampa".
Guardando invece in casa Inter, che tipo di estate ti aspetti? Le dirette concorrenti saranno in grado di ridurre il gap?
"Negli ultimi due anni abbiamo assistito a due campionati anomali, in cui le due squadre hanno dominato vincendo lo scudetto con quindici o venti punti di vantaggio. Questa però non è la realtà e abbiamo visto cosa ha fatto quest'anno il Napoli. Chiaramente ci deve essere una via di mezzo. Quest'anno dietro l'Inter c'era la Juventus, ma era una lotta abbastanza impari. Penso però che il gap adesso si ridurrà, anche perché i nerazzurri vorranno puntare soprattutto alla Champions. La finale persa un anno fa gli è rimasta sul groppone. Poi è chiaro che vincere un altro scudetto sarebbe comunque fondamentale e bello".