È accusato di omicidio del consenziente - e non più di omicidio volontario - il 58enne Alfredo Zenucchi. Lo scorso dicembre, l'uomo, originario di Bergamo, uccise la moglie Rossella Cominotti, di 53, nella camera di un albergo di Mattarana di Carrodano, in provincia di La Spezia; ora andrà a giudizio immediato.
Alfredo Zenucchi era stato fermato con l'accusa di omicidio volontario; ora, stando a quanto riporta Rai News, sarebbe accusato di omicidio del consenziente e rischierebbe, di conseguenza, una pena tra i 6 e i 15 anni di reclusione (e non più l'ergastolo).
Stando a quanto ricostruito nel corso delle indagini, il 6 dicembre uccise la moglie Rossella Cominotti nella camera di un albergo di Mattarana di Carrodano, in provincia di La Spezia, e non ebbe poi il coraggio di uccidersi a sua volta come avevano concordato, firmando anche una lettera di addio in cui chiedevano di far credere che la loro morte fosse dipesa da un incidente e non da un gesto volontario.
L'uomo, di 58, lo aveva detto subito: quando era stato intercettato alla guida della sua auto in Lunigiana aveva spiegato di non essere riuscito a togliersi la vita. Gli inquirenti, però, non gli avevano creduto: temevano che potesse aver inscenato un omicidio-tentato suicidio per sfuggire alle sue responsabilità.
Rossella Cominotti sarebbe morta dissanguata a causa di una ferita al polso: è emerso dagli accertamenti effettuati dal medico-legale incaricato dalla Procura sul suo corpo, rinvenuto nell'hotel dello spezzino più di dieci giorni dopo la denuncia di scomparsa presentata dai suoi familiari, l'8 dicembre scorso.
"I telefoni non ricevono più chiamate e neanche WhatsApp funziona. Siamo molto preoccupati", avevano scritto in un post su Facebook, chiedendo a tutti di ricondiverlo e di mettersi in contatto con loro in caso di avvistamenti della coppia.
Da un momento all'altro, senza dare spiegazioni a nessuno, i due avevano chiuso la loro attività, un'edicola del Bonermese, e a bordo della C3 bianca di lui si erano allontanati dall'appartamento in cui vivevano - appartenuto all'ex compagno di lei, morto per cause naturali - facendo perdere le loro tracce.
Al momento del ritrovamento della salma della donna si trovavano nell'albergo da una settimana: avrebbero dovuto lasciarlo proprio quel giorno. Zenucchi invece si era allontanato da solo; quando gli addetti alle pulizie erano entrati nella stanza, Rosella Cominotti giaceva senza vita a terra.
Accanto a lei, oltre alla lettera, c'erano delle siringhe e tracce di eroina: sembra che l'avessero assunta insieme (Zenucchi avrebbe alle spalle problemi di tossicodipendenza); poi la decisione di farla finita e l'omicidio, seguito da due notti di veglia da parte dell'uomo sulla donna. "Eravamo stanchi, avevamo pianificato di toglierci la vita insieme", aveva detto a coloro che lo avevano tratto in arresto. A breve comparirà davanti ai giudici.
Diverso è il caso di omicidio-suicidio verificatosi nella mattinata di ieri, 20 maggio, sempre nello spezzino, a Riccò del Golfo: un uomo di origini tunisine di 51 anni ha ucciso la moglie di 47 dopo aver fatto irruzione nell'abitazione in cui la donna viveva insieme ai figli adolescenti (assenti al momento dei fatti) per poi togliersi la vita.
Sembra che fosse destinatario di un divieto di avvicinamento perché indagato per maltrattamenti in famiglia: la 47enne l'aveva denunciato, raccontando alle forze dell'ordine delle violenze subìte per anni da parte sua. Un caso che ha sconvolto la comunità, l'ennesimo del suo genere.