Complice l’imminente corsa alle elezioni europee, nelle ultime settimane è tornata
prepotentemente alla ribalta l’annosa discussione sulla separazione delle carriere tra pubblici
ministeri e giudici, storica battaglia delle camere penali dell’avvocatura e oggi sostenuta dal
Ministro Nordio nonostante la forte avversione della magistratura associata.
Nella mia trascorsa veste di magistrato e di Presidente dell’ANM ho, più volte, espresso la
ferma contrarietà alla separazione delle carriere privilegiando l’idea della unicità delle carriere. Ciò
sul presupposto che un pubblico ministero, autonomo ed indipendente dal potere politico e che alla
stregua del giudice condivide la cultura della giurisdizione, maggiormente può garantire i cittadini
in attuazione dell’art. 3 della Costituzione che sancisce che la legge è uguale per tutti.
Ma cambiare idea si può considerando che:
Tutto questo, sarebbe decisamente più coerente con il dettato costituzionale che proprio
questi principi richiama nell’art.111 della nostra Costituzione.
Luca Palamara