Viaggiare è diventato un'aspirazione comune, per alcuni è indispensabile. Si tratta di un modo per ampliare i propri orizzonti, conoscere nuove culture e collezionare esperienze indimenticabili.
Per alcuni, la semplice idea di non avere un viaggio in programma può scatenare un'ansia talmente intensa da trasformarsi in una vera e propria fobia: la notriphobia.
La notriphobia, termine coniato dall'unione delle parole inglesi "no trip" (nessun viaggio) e "phobia" (fobia), è un fenomeno relativamente nuovo che colpisce in particolare le generazioni più giovani, come i Millennials e la Generazione Z.
Questi ultimi, cresciuti in un mondo dove l'immagine di viaggi esotici e avventure mozzafiato è onnipresente sui social media, possono sviluppare un'eccessiva pressione sociale e un senso di inadeguatezza se non riescono a stare al passo con questo trend. Scendiamo nei dettagli di questo nuovo malessere.
La notriphobia colpisce soprattutto i giovani della Generazione Z.
Notriphobia è un neologismo che deriva dall’unione di tre parole: No – Trip – Phobia. Phobia, di origine greca, significa paura, mentre no trip in inglese significa nessun viaggio. Unendo questi termini, notriphobia descrive la paura di non avere viaggi prenotati. In altre parole, alcune persone provano ansia per il fatto di non avere ancora pianificato una vacanza.
In Italia, l’Osservatorio sulle tendenze estive di PiratinViaggio, un noto portale di prenotazioni, ha evidenziato che questa fobia affligge il 40% degli italiani. Secondo lo studio condotto da PiratinViaggio, infatti, pianificare e prenotare una vacanza genera emozioni positive, come la felicità, mentre l’assenza di viaggi prenotati provoca uno stato d’animo opposto, caratterizzato da ansia e frustrazione.
I dati mostrano che la notriphobia colpisce principalmente i giovani della Generazione Z, che hanno tra i venti e i trent’anni.
Molti giovani intervistati hanno spiegato che le preoccupazioni della vita quotidiana si sommano ora al malessere causato dalla mancanza di viaggi, facendoli sentire stagnanti. Dalle risposte emerge che per circa il 60% degli intervistati il viaggio è una priorità e una buona opportunità per rilassarsi e alleviare lo stress.
Tanti sono disposti a rinunciare a cene fuori, vestiti e altri acquisti per avere i soldi necessari a viaggiare.
In vista del "Sunshine Saturday", il giorno più popolare per prenotare una vacanza all'estero, il dottor William Van Gordon, professore associato di psicologia all'Università di Derby, ha fornito alcuni suggerimenti su come gestire la notriphobia, specialmente in un periodo caratterizzato dall'aumento del costo della vita.