Elezioni Europee 2024, temi, argomenti e un avvicinamento al voto che corre e va sempre più veloce. Alternativa Popolare è stata in Lombardia con il presidente Paolo Alli e il segretario Stefano Bandecchi che hanno incontrato diverse persone e hanno illustrato il loro pensiero, le loro idee e i loro progetti per l'Europa e per l'Italia che sarà, partendo dall'indipendenza energetica, vitale per tanti altri discorsi che porterebbero solo giovamento al paese.
Il presidente Paolo Alli e il segretario Stefano Bandecchi hanno cercato di far capire alle persone che ascoltavano i loro discorsi in Lombardia quanto sia importante avere autonomia energetica e uno sviluppo industriale del paese. Si parte dal nucleare e dall'innovazione con la "politica che dovrebbe ascoltare e seguire di più la scienza", ma spesso anzi, fin troppo spesso, la "politica fa l'arrogante e non si mette al passo con i tempi".
E riporta l'esempio del nucleare, con Paolo Alli che ha ribadito la posizione favorevole di Alternativa Popolare e Stefano Bandecchi che, oltre a confermare la posizione, è andato anche oltre, collegando anche la paura che c'è sul nucleare sulla guerra e quello che ne può comportare, ribadendo a Open un concetto che sta esprimendo ormai da diverso tempo: "Nel mondo ci sono 15mila armi nucleari, tante, ma è anche vero che al tempo moderno c'è ed esiste la politica della deterrenza. Io anche per questo spingo e sto con l’Ucraina. Tanti non ricordano ma negli anni 90’ tutti spinsero l’Ucraina a dare le loro armi nucleari ai russi e così oggi Zelensky e compagni non ne hanno, ma se le avessero avute, Putin avrebbe mai attaccato? Rispondo con sicurezza, no, assolutamente no".
E approfondisce l'argomento andando oltre e tentando di far capire a chi è scettico su questo tempo anche fin troppo timoroso: "Io, Stefano Bandecchi, sono un uomo di pace, ma non voglio essere aggredito, anche per questo motivo spingo affinché ci sia un esercito forte, oggi, tolti i reparti speciali, non lo siamo, sia a livello italiano che europeo".
Il discorso, parlando di militari, torna sul generale Vannacci e alla sua candidatura con la Lega: "Una cosa che non capisco, anche perché è un uomo che è rimasto indietro secoli e un fascista e tale resta, soprattutto per i discorsi che fa sugli omosessuali e sull'etnia, senza accorgendosi che il mondo moderno è un altro rispetto a quello che ha descritto lui nel suo libro: uomini gialli, neri, bianchi, hanno dna più simili di due scimmie africane che vivono distanti pochi chilometri l’una dall’altra".
L'ultima di Stefano Bandecchi è un po' particolare, anche perché riferita ad una persona che stima anzi i due sono stati anche vicini tempo fa, con Matteo Renzi che era favorevole a parlare con il segretario Bandecchi, ma a rifiutarsi di farlo fu l'allora alleato principale dell'ex sindaco di Firenze, Carlo Calenda che adesso con Renzi non ha molto a cui spartire.
Nonostante l'affinità e la simpatia, Stefano Bandecchi avvisa l'ex presidente del Consiglio: "Renzi è una bravissima persona, anzi una grande persona, mi piace e mi sta simpatico, ma se andrà a fare il parlamentare europeo non può più fare consulenze per l’Arabia Saudita e se va in Europa deve interrompere ogni rapporto con loro, visto che abbiamo notato già troppi scandali con i paesi arabi e questa cosa la trovo pericolosa". La palla ora passa a Matteo Renzi, anche perché il tema, soprattutto dopo quanto è accaduto nel Parlamento Europeo, i mondiali e il Qatar fu molto grave.