Matteo Renzi fustigatore della politica italiana, dal convegno nazionale dei giovani imprenditori di Confindustria a Rapallo, attacca i suoi avversari in vista delle imminenti Elezioni europee 2024. Il leader di Italia viva se la prende con la mediocrità del panorama politico che lo circonda attaccando tutti, da destra a sinistra, e dedicando parole velenose in particolar modo al suo ex Partito democratico.
Il Terzo Polo si ritrova, pe runa volta, unito nel giudizio impietoso contro la politica italiana. Dopo Carlo Calenda che ha definito "demenziale" la campagna elettorale dei suoi oppositori politici, tocca al suo ex alleato Matteo Renzi esprimere concetti molto simili.
Il leader di Italia viva lo fa da Rapallo, intervenendo al convegno nazionale dei giovani imprenditori di Confindustria. Un intervento nel quale, come il leader di Azione, se la prende con la scarsa serietà del panorama politico attuale di fronte al valore cruciale dell'imminente appuntamento elettorale.
Appuntamento che, realisticamente, Renzi non vede sfuggire alla legge delle elezioni europee, caratterizzate da un tasso di astensionismo elevato, pari almeno alla metà degli aventi diritto. Ma "l’importante - spiega Renzi - è che chi va a votare, voti per l’Europa".
E così, l'ex presidente del Consiglio inizia il suo show attaccando Giorgia Meloni, la cui poca serietà è evidente al leader di Italia viva per il suo atteggiamento sulla riforma del premierato, definito ironicamente da Renzi "leggermente altalenante".
Sotto accusa, la decisione della presidente del Consiglio di non dimettersi nel caso in cui non dovesse passare un eventuale referendum sulla riforma. Una posizione che Renzi traduce definendola del "chissenefrega" e che non accetta da un capo di governo.
Ma le parole più livorose, dove non sembra trasparire nemmeno un po' di ironia - se non quella più velenosa - Renzi le riserva al suo vecchio partito, il Pd guidato da Elly Schlein.
Che all'ex sindaco di Firenze non piaccia la linea che la segretaria sta imprimendo al suo vecchio partito è cosa ben nota. A Rapallo, Renzi dà voce al suo sconforto e fotografa così l'attuale situazione del Pd:
E poi usa le cifre per affondare il colpo, confrontando i propri risultati elettorali con le attuali aspirazioni del partito:
In pieno 'one man show', Renzi non risparmia una battuta fulminante al Movimento 5 Stelle per la scritta 'Pace' nel simbolo.
Infine, il leader di Italia viva se la prende anche con Forza Italia e con il suo segretario Antonio Tajani. Renzi prima lo attacca per il suo ruolo di ministro degli Esteri, quando parla delle crisi internazionali in corso e, in particolare, della guerra in Ucraina.
Sempre Tajani diventa poi il bersaglio di una battuta piuttosto 'pesante' sulla presenza del nome di Silvio Berlusconi nel simbolo del partito.
Una battuta che, forse, Silvio Berlusconi avrebbe apprezzato.