Si chiamava Fabio Piga e aveva 37 anni l'ex carabiniere che lo scorso sabato notte è stato ucciso a coltellate in un pub di Cagliari. Il suo presunto assassino, un ragazzo di 19 anni già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato e trasferito in carcere poco dopo i fatti: è accusato di omicidio volontario.
L'uomo, di 37, lavorava per una grande azienda del sud della Sardegna, ma era stato anche un carabiniere; di notte, di tanto in tanto, si occupava ancora di sicurezza per il locale "Donegal" di via Caprera, a Cagliari.
Lì, lo scorso sabato notte, è stato ucciso con una coltellata al petto al culmine di una lite scoppiata per motivi ancora da chiarire. "Una storia molto brutta", l'ha definita ai microfoni dell'Ansa il questore della città, Rosanna Lavezzaro.
"Appena arrivata la notizia ho pianto per questo ragazzo che non conoscevo personalmente, ma che, a quanto pare, era una bravissima persona. Mi stringo personalmente al dolore della sua famiglia. Ho letto qualche commento intelligente che dice che ci sono due famiglie distrutte e sì, è proprio così", ha scritto sui social la zia del ragazzo fermato con l'accusa di omicidio volontario, un 19enne di nome Yari Fa già noto alle forze dell'ordine.
E poi ha aggiunto: "Non è per niente bello quello che stiamo vivendo, non lo auguro a nessuno. Lui ha sbagliato ed è giusto che paghi". Bisognerà chiarire se avesse già con sé il coltello usato per colpire il 37enne e perché, negli attimi immediatamente precedenti, avessero discusso. Nella giornata di oggi, 3 giugno, la Procura conferirà a un medico-legale l'incarico per l'autopsia; per domani è stato fissato, invece, l'interrogatorio di garanzia del fermato.
"Grazie per avermi reso felice. Ti amo", le parole che la fidanzata di Piga gli ha riservato sui social pubblicando una foto che li ritrae insieme in un momento felice. Sembra che anche lei lavori nel locale di via Caprera: è probabile che sia stata tra le prime persone a soccorrere il 37enne, morto dissanguato in pochi minuti.
C'è chi sostiene che fosse intervenuto per sedare una rissa scoppiata in bagno e che, prima di soccombere, abbia sventato altre coltellate. Sono tanti però ancora gli elementi da chiarire. La sua vicenda di sicuro ne ricorda un'altra: quella di Luca Mameli, il 35enne originario di Capoterra che lo scorso agosto è stato ucciso sul lungomare del Poetto, a Quartu, all'uscita da una discoteca.
Per la sua morte è finito in carcere il 21enne Alessio Desogus, allevatore di professione: l'avrebbe accoltellato al petto al culmine di una lite scoppiata dopo una gara alcolica tra due gruppi di ragazzi. "Non l'ho fatto apposta, la lama del coltello a serramanico è scattata involontariamente", aveva detto dopo essere stato fermato. Una versione che non aveva convinto gli inquirenti.
"Mi stringo attorno alla famiglia di Fabio Piga, non lo conoscevo ma oggi la sua morte mi ha fatto di nuovo cadere in un profondo senso di tristezza e rabbia che nulla può colmare. Si prova ad andare avanti ma niente è come prima, sono senza forza. Lui come mio fratello. Lui come Luca Mameli, ucciso per futili motivi, con una coltellata al petto", ha scritto la sorella del 35enne sui social dopo aver appreso della morte dell'ex carabiniere.