Il Tax Freedom Day rappresenta un giorno simbolico in cui, teoricamente, i cittadini iniziano a lavorare per se stessi anziché per il fisco. Fino a questa data, tutte le entrate dei contribuenti sono state destinate a coprire tasse, imposte, tributi e contributi sociali. Per il 2024, il Tax Freedom Day in Italia è stato calcolato per il 3 giugno, un giorno in anticipo rispetto al 2023, nonostante il 2024 sia un anno bisestile. Questo calcolo, effettuato dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre, serve a illustrare il carico fiscale che grava sui cittadini italiani.
Il 2024 richiede ai contribuenti italiani 154 giorni di lavoro per adempiere a tutti i versamenti fiscali previsti, tra cui Irpef, Imu, Iva, Irap, Ires, e contributi previdenziali e assicurativi. Questo significa che fino al 3 giugno, ogni euro guadagnato dai lavoratori italiani è destinato a coprire gli obblighi fiscali. Nonostante una lieve diminuzione della pressione fiscale dello 0,4% rispetto all'anno precedente, la situazione rimane gravosa. La pressione fiscale per il 2024 è stimata al 42,1% del PIL.
L'Ufficio studi della Cgia di Mestre ha calcolato il Tax Freedom Day per il 2024 dividendo il PIL nazionale previsto, pari a 2.163 miliardi di euro, per 366 giorni. Questo ha dato un valore medio giornaliero di 5,9 miliardi di euro. Con un gettito fiscale stimato a 909,7 miliardi di euro, si è determinato che i contribuenti italiani lavoreranno 154 giorni per coprire il carico fiscale, raggiungendo così il Tax Freedom Day il 3 giugno.
Nel 2023, il Tax Freedom Day variava notevolmente tra i Paesi dell'Unione Europea. La Francia, con una pressione fiscale del 45,8%, raggiungeva il Tax Freedom Day il 17 giugno, mentre l'Italia, con una pressione del 42,5%, lo celebrava il 5 giugno. Di seguito una panoramica delle date del Tax Freedom Day in alcuni Paesi europei per il 2023:
Nonostante il Tax Freedom Day rappresenti un simbolo di sollievo fiscale, l'evasione fiscale rimane un problema significativo in Italia. Secondo l'Istat, nel 2021 circa 2,8 milioni di lavoratori erano parzialmente o totalmente irregolari. Le regioni con il maggior numero di lavoratori irregolari sono Lombardia, Lazio e Campania, mentre il tasso di irregolarità più alto si riscontra nel Mezzogiorno. In Calabria, il tasso di irregolarità raggiunge il 19,6%, seguito da Campania con il 16,5% e Sicilia con il 16%.
Il Documento di Economia e Finanza prevede una diminuzione della pressione fiscale per il 2024, grazie a una crescita del PIL nominale del 3,7% e a misure come la riduzione dell'Irpef e il "Bonus Mamme". Tuttavia, l'Italia continua a figurare tra i Paesi con la più elevata pressione fiscale in Europa: come si vede nella classifica 2023, è superata solo da Francia, Belgio, Danimarca e Austria.
Il Tax Freedom Day del 2024, fissato per il 3 giugno, offre un breve respiro ai contribuenti italiani, segnando una lieve riduzione del carico fiscale rispetto all'anno precedente. Tuttavia, l'elevata pressione fiscale e l'evasione fiscale rimangono problematiche significative per l'economia italiana, anche in prospettiva futura.