Un'aggressione barbara e violenta. È quella subita da un giovane marocchino a Verona, vittima di tortura e di una rapina. L'uomo si era reso protagonista alcuni giorni fa del tentativo di salvataggio di un ragazzo somalo finito nel canale Camuzzoni e tuttora disperso.
Sono 6 le persone accusate della barbara aggressione al ragazzo, tutti di nazionalità marocchina, irregolari e con precedenti penali. Nei loro confronti, la Procura di Verona ha formulato le accuse di tortura, rapina aggravata, lesioni personali aggravate e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.
Per cinque di loro sono già scattate le manette mentre il sesto sarebbe ancora ricercato.
Solo pochi giorni fa, lo scorso 19 maggio, il giovane marocchino aveva tentato senza successo di salvare un ragazzo somalo caduto nel canale Camuzzoni e che risulta ancora oggi disperso. Non dovrebbe appartenere a lui, infatti, il cadavere emerso dal canale lo scorso 21 maggio.
In quella tragedia aveva perso la vita anche un altro giovane, originario del Benin.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, dieci giorni dopo il tentativo di salvataggio, il 26enne è rimasto vittima dell'aggressione da parte dei sei connazionali che lo hanno sorpreso nel sonno legandogli mani e piedi, per poi infierire sul suo corpo inerme con bastoni e bottiglie. Prima di andarsene, i criminali gli hanno sottratto il telefono cellulare e 400 euro.
Le gravi ferite riportate hanno finito col provocargli una deformazione permanente del viso.
Una sorte analoga subita da un amico della vittima pochi minuti dopo, mentre stava tornando al suo alloggio di fortuna in un edificio abbandonato. I sei lo hanno, infatti, malmenato per poi rubare anche a lui lo smartphone e i soldi che aveva con sé.